Iraniani Famosi (165): I Bukhtishu (p.3)
Cari amici oggi vi parleremo ancora della famosa famiglia di medici persiani dei Bukhtishu.
Nelle puntate precedenti vi abbiamo parlato della famiglia dei Bukhtishu, una stirpe di medici per 6 generazioni che operava in Persia, presso Jondishapur, ed abbiamo parlato del primo grande membro, Jirjis o Giorgio e del secondo grande membro Bakhtīshūʿ II e poi di suo figlio Jibrail o Gabriele. Vi abbiamo parlato delle loro opere, delle grandi guarigioni di cui furono capaci e dell’importanza dell'ospedale di Jundishapur, nel sud dell’Iran, cuore della medicina mondiale del loro tempo. Fondata nel 271 dallo scià sasanide Sapore I (Shāpūr I), Jundishāpūr fu la sede di uno tra i più noti ospedali dell'antichità e della connessa scuola medica che comprendeva anche una biblioteca. Era localizzata nell'attuale regione iraniana del Khuzestān, nel sud-est del paese, non lontano dal fiume Karun. Tornando ai Bukhtishu, bisogna dire che durante il IX e X secolo, i Bakhtīshūʿ mantennero di fatto il monopolio della pratica medica a Baghdad. Jibrīl si pensa avesse cumulato un patrimonio di 88.800.000 dirham per aver servito Hārūn al-Rashīd per 23 anni, senza tener conto delle parcelle incassate per curare altri pazienti meno abbienti di costoro. Il medico Ḥunayn b. Isḥāq, si guadagnò la considerazione di Jibrāʾīl dopo aver studiato il greco per molti anni: cosa che gli permise di diventar noto nei secolo avvenire, tanto nel Vicino Oriente quanto in Europa attraverso le traduzioni dei suoi lavori.
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L’ultimo membro di grande importanza della rinomata famiglia di medici persiani cristiani fu Jibrāʾīl III, figlio di ʿUbayd Allāh b. Bakhtīshūʿ, un funzionario addetto a questioni finanziarie per conto del califfo abbaside al-Muqtadir. Dopo la morte del padre, sua madre si risposò con un altro medico. Jibrāʾīl III cominciò a studiare medicina a Baghdad, dove rimase senza alcuna risorsa economica in seguito alla morte anche della madre. Dopo aver curato un inviato al califfo che proveniva da Kermān, fu chiamato a Shīrāz dal principe Buwayhide ʿAḍud al-Dawla ma presto tornò a Baghdad. Lasciò la capitale califfale solo per pochi consulti medici, declinando anche l'offerta generosa avanzatagli dall'Imam fatimide al-ʿAzīz bi-llāh che desiderava che egli si stabilisse al Cairo. Jibrāʾīl III morì l'8 giugno del 1006. Dopo di lui lavoro’ come medico anche il figlio ʿUbayd Allāh II, ma successivamente la professione del medico si perse nella influente famiglia persiana.