Fanatismo, falso volto dell’Islam(68)
Amici nelle puntate precedenti vi abbiamo detto che gli ipocriti ed i nemici dell’Islam hanno avuto successo facendo circolare gli hadith inventati e le tradizioni anti-coraniche nel mondo Islamico, attribuendoli a famose personalità dell’Islam, ai Compagni del Profeta (as) così come alla sua Ahl al-Bayt (a) discendenti del Profeta(as);
e gradualmente alcuni musulmani, inconsciamente, accettarono e riportarono questi hadith non attendibili, o inventati, nelle loro raccolte.
Nonostante ciò, i sapienti musulmani, sia sciiti che sunniti, non credono che vi sia alcuna alterazione, aggiunta o omissione nel Sacro Corano.
Nessun sapiente delle due parti è giunto ad accusare l’altra di credere nel tahrif del Sacro Corano.
Certo, talvolta in entrambi i gruppi sono comparsi studiosi che si sono dedicati a calunniare il gruppo opposto, senza capire che la presenza di un hadith in un libro non implica necessariamente che i seguaci di una parte lo reputino degno di fede. Ma queste tradizioni rimasero relegate nei libri e in genere non erano propagandate per il semplice motivo che nessuno vi credeva.
Le cose cambiarono improvvisamente nel febbraio del 1979, quando la nazione iraniana, sotto l’ineguagliabile guida dello scomparso Ayatullah Khomeyni ebbe successo nel fondare il primo e vero governo Islamico sulla terra, secoli dopo i giorni dell’Imam 'Ali (as).
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Se dalla Rivoluzione Iraniana fosse scaturito un governo satellite dell’Occidente o dell’Oriente, che ne seguiva la linea ideologica, sarebbe stato certamente approvato o quantomeno tollerato dagli auto-chimati “Guardiani della democrazia”.
Ma si scelse di seguire la via dell’Islam. E, successivamente, si rilanciò lo slogan dell’Unità Islamica.
Essendo contro tutti gli “ismi” non Islamici, e non inchinandosi verso nessuno al di fuori di Dio, il leader della rivoluzione iraniana, l’imam Khomeyni e il governo iraniano ottennero la popolarità fra la Ummah in tutto il mondo, dal Marocco alle Filippine, passando per l’Europa e l’America. Masse oppresse videro con i loro occhi che mani nude senza armi avevano sconfitto la più potente macchina da guerra del Medio Oriente che godeva anche del sostegno delle grandi potenze come gli Usa. Ciò fece rivivere speranza anche nel cuore delle masse oppresse non-musulmane di nazioni come il Sudafrica.
Questo rapido diffondersi della rivoluzione iraniana preoccupò molto gli Stati Uniti, i capi supremi dei paesi europei.
Essi cominciarono a combatter contro la Repubblica Islamica dell’Iran, attraverso i mass-media e nei fori politici.
Su un altro fronte, persuasero i loro alleati in Arabia Saudita e in Kuwait che il richiamo all’Unità Islamica era un pericolo mortale per le loro corone. Al servizio dei loro padroni, i Wahabiti incominciarono una campagna intensiva di odio verso l’Iran e la Shi'a.
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Individui prezzolati iniziarono a produrre grandi quantità di libri, articoli e trattati contro lo sciismo, sostenendo che gli sciiti erano kafir[, mushrik(miscredenti) che avevano un Sacro Corano differente, e che ritenevano il Libro Sacro dei musulmani alterato e incompleto.
Tra i più attivi vi furono Ihsan Illahi Zahir e Balighuddin in Pakistan e Mansur Ahmad Nu'mani e Abul Hasan 'Ali Nadwi in India. Il caso di Abul Hasan 'Ali Nadwi è interessante.
Molto prima della Rivoluzione Islamica dell’Iran figurava come avvocato del Consiglio Legale del Personale Musulmano in India, con un sapiente sciita come vicepresidente.
In seguito ricevette dalla dinastia saudita il “Premio Feisal”. Non appena venne divulgato dall’Iran lo slogan “né Oriente né Occidente”, egli si allineò alle forze contrarie all’unità. In uno dei suoi libri antisciiti scrisse che gli sciiti non credevano nel Sacro Corano, sostenendo inoltre che per questo motivo tra gli stessi non esiste hafiz (memorizzatore) del Sacro Corano.
Raccontò che una volta, invitato in Iran, si recò a Qom, dove visitò la casa di un Grande Ayatullah. Il programma iniziava con la recitazione del Sacro Corano, e il figlio del Grande Ayatullah, lui stesso un 'alim (sapiente religioso), postosi in piedi, aprì il Sacro Corano e ne recitò alcuni versetti.
Egli scrisse: “Nella nostra fede sunnita, perfino un bambino memorizza una o due piccole Sure, ma questo sapiente sciita non sapeva ricordare nemmeno queste. E questo perché gli sciiti non credono nel Sacro Corano”.
Chi si aspetterebbe argomenti tanto infantili da parte di una così grande personalità? Sembra di udire “la voce del padrone” scaturire dalla sua bocca e che egli usi come penna la spada del sionismo intinta nel sangue dei musulmani!