Mar 16, 2019 16:22 CET
  • Iraniani Famosi (194): Seybuye’

Cari amici, in questa puntata vi parliamo di un famoso grammatico e filosofo persiano, ovvero Seybuye’.

Abū Bishr ʿAmr ibn ʿUthmān ibn Qanbar al-Baṣrī, noto anche con lo pseudonimo di Sībawayh o Seybuye’, vissuto tra il 765 e il 793, è stato un grammatico, filosofo e arabista persiano musulmano. Grammatico e filosofo persiano musulmano, Seybuye’ fu la personalità di maggiore spicco scientifico della Scuola di grammatici di Basra e il pionieristico autore di un fondamentale testo di linguistica araba, l'al-Kitāb, ossia "Il libro", in 5 volumi, che costituisce un'autentica enciclopedia della grammatica della lingua araba. Ibn Qutayba, la prima fonte esistente, nella sua opera biografica, scrive sotto la voce «Seybuye’»: «È ʿAmr ibn ʿUthmān, ed è stato essenzialmente un grammatico. Giunse a Baghdad, si unì ai locali grammatici, fu umiliato e tornò in qualche cittadina del Fārs, e vi morì quando ancora era giovane». I biografi Ibn al-Nadīm, del X secolo, e Ibn Khallikān, del XIII secolo, riconoscono gli essenziali contributi di Seybuye’ alla scienza del linguaggio (i.e. la lingua araba e la linguistica), mai superati prima e dopo di lui. Fu definito il più grande di tutti i linguisti arabi e uno dei più grandi linguisti in assoluto, di ogni luogo e di ogni tempo. Nato verso il 760, Sībawayh era originario di Hamadan nella Persia occidentale. Giunse dapprima a Bassora, poi si recò a Baghdad e infine tornò a Shīrāz, in Fārs, dove morì giovanissimo tra il 793 e il 796.

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Il suo soprannome (laqab) persiano Sibuyah (arabizzato in Sībawayh) - "odore di mele - viene dai più riferito al suo "alito profumato". Protetto dei Banu Harith b. Kaʿb b. ʿAmr b. ʿUlah b. Khālid b. Mālik b. Udad, imparò i dialetti arabi da Abū l-Khaṭṭāb al-Akhfash al-Akbar (il Vecchio) e da altri. Quando aveva 32 anni si recò in Iraq ai tempi del califfo abbaside Hārūn al-Rashīd e morì in Persia quando ne aveva poco più di 40. Fu allievo di due eminenti grammatici, Yūnus ibn Ḥabīb e al-Khalīl ibn Aḥmad al-Farāhīdī, col secondo dei quali contrasse grandi debiti di gratitudine.   Malgrado i suoi notevoli studi, la caratteristica di essere parlante non-nativo della lingua araba di Sībawayh è il tema centrale di numerosi aneddoti biografici. Tali resoconti gettano un'utile luce sui primi dibattiti che hanno influenzato la formulazione della fondamentale grammatica araba di base.