Set 21, 2019 12:43 CET
  • Iraniani Famosi (213): Abu Saʿīd Gardizì

Cari amici, in questa puntata vi parliamo di Abu Saʿīd Gardizì, famoso geografo persiano dell’11esimo secolo.

Abu Saʿīd Abdul-Hay ibn Dhaḥḥāk ibn Maḥmūd Gardizì, è stato un geografo e storico persiano, attivo nella prima metà dell'XI secolo. Nativo di Gardez, nell’attuale Afghanistan e nell’allora Persia, è noto principalmente per i suoi trattati di storia islamica nell'Asia centrale e nella Persia orientale. La sua opera più importante è lo Zayn al-Akhbār. Ben poche notizie si hanno sulla sua esistenza, nonostante il suo nesba indichi chiaramente la provenienza da Gardīz, nell'Afghanistan orientale, mentre il nome Zahāk/Żaḥḥāk, comune nella regione dello Zābolestān, collegherebbe la sua famiglia a quelle zone. Molto probabilmente era un alto funzionario, in contatto con la corte ghaznavide, con il sultano e con l'amministrazione. Non viene tuttavia menzionato dal contemporaneo Abu'l-Fażl Bayhaqī (segretario della corte ghaznavide e storico) nei suoi scritti (o perlomeno in quello che di essi rimane). Gardīzī dedicò la sua opera più significativa, lo Zayn al-aḵhbar al sultano ʿAbd-al-Rašīd ibn Maḥmūd, probabilmente quando già era in età avanzata. Della sua vita si sa pure che incontrò il grande scienziato e astronomo Abu Reihan Birunì.

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L'approccio di Gardīzī alla storia contemporanea è, diversamente da quello di molti altri suoi colleghi, distaccato e imparziale, privo di adulazione per il potente protettore a cui il libro è pur dedicato. Il suo stile linguistico è semplice e piano, o anche, per citare le parole di Bahār "maturo e scorrevole". Nella sua prosa non mancano termini entrati nel persiano dall’arabo, ma il suo stile ricorda gli autori più antichi di prosa di lingua persiana, in particolare con il visir samanide Balʿamī, traduttore e curatore dell'opera di Tabarī.

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L’opera di Gardizì, che si chiama Zeinol Akhbar, è una delle opere di storia più antiche in lingua persiana. In essa si racconta la storia del mondo, dalla creazione fino al periodo del regno Ghaznavide. Le prime pagine del libro, oggi, sono andate perdute e per questo i manoscritti che noi abbiamo di esso partono con il regno della dinastia reale dei Pishdadian, una dinastia o mitologica, o la dinastia dei Medi. Poi si passa al periodo dei Kianian, che o sarebbero una dinastia immaginaria o quella degli Achemenidi. Dopo queste dinastie si parla degli Arsacidi e dei Sassanidi, due dinastie storiche ben conosciute. L’opera di Gardizì venne pubblicata per la prima volta cinquanta anni fa dopo essere stata corretta dal professor Abdul Hai Habibì, docente dell’università di Kabul.