Nov 06, 2019 08:53 CET
  • Donne in Occidente (44): donna e famiglia

Nelle puntate precedenti abbiamo parlato dell’ideologia femminista e di una delle figure di spicco del movimento femminista Simone de Beauvoir, l’unica voce del femminismo degli anni '50.

L’opera più importante scritta da de Beauvoir  è “Il secondo sesso” che diventò poi uno dei libri “manifesto” del movimento femminista.

De Beauvoir considerava il matrimonio una obsoleta istituzione Borghese. Lei intanto nel Secondo sesso, definisce la maternità come un ostacolo alla vocazione umana di trascendenza. Per uscire dalla dominazione dell’uomo sulla donna, il femminismo esistenzialista propone di far uscire la donna dal proprio destino biologico, rifiutando la maternità.  Infatti in nome della parità e dell’uguaglianza, si negano l’identità e la ricchezza della differenza e che la maternità sia «una sfida centrale dell’identità femminile».

Infatti il femminismo occidentale e in particolare quello europeo, nelle sue versioni liberali come in quelle socialiste, si possa ricondurre a valori e ideali umanisti.

Dall’Illuminismo, le aspirazioni egualitarie dei movimenti delle donne hanno informato molteplici riforme della società, che hanno influenzato anche le sfere della legge, della morale, del sapere accademico e della produzione scientifica, al fine di tenere più adeguatamente in conto l’esperienza e le preoccupazioni delle donne.

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La nostra esperta di famiglia, la signora Khaoundan parlando delle radici dei pensieri femministi dice:

"Il femminismo in Europa prende spunto dai pensieri dell'Illuminismo e anche dall’umanesimo. La maggior parte dei movimenti nati da queste correnti prendevano di mira i pensieri religiosi. Il movimento femminista all’inizio della propria nasciata era per lo piu' di natura umanista. Auguste Comte, filosofo francese, e John Stuart Mill, sono tra i più noti difensori dell’estensione dei diritti individuali umanisti alle donne ed erano tra i primi leader della corrente liberale del femminismo. Il femminismo liberale afferma l'uguaglianza degli uomini e delle donne attraverso la riforma politica e legislativa. 

Questi ignorano del tutto la differenza biologica che c’è tra donna e uomo e secondo loro essi devono godere degli stessi diritti. E  riconosce inoltre che uomini e donne hanno diritto a tale libertà a causa del loro status di "proprietari di se stessi". Ciò che conta nel rapporto tra l’uomo e la donna, è il godimento e non formare una famiglia e non educare figli”.

Il femminismo radicale considera infatti la gerarchia capitalista controllata dai maschi, che descrive come intessuta di sessismo, quale caratteristica definente l'oppressione femminile. Le femministe radicali ritengono che le donne possano liberarsi solo quando abbiano eliminato ciò che considerano un sistema patriarcale intrinsecamente opprimente e dominante. Il femminismo radicale ritiene inoltre che esiste un'autorità maschile ed una struttura di potere la quale è responsabile dell'oppresione e della disuguaglianza e che fintanto che il sistema e i suoi valori sono in atto, la società nel suo complesso non potrà mai essere riformata in maniera significativa. Alcune femministe radicali non vedono alternative tranne la totale ricostruzione sociale per poter raggiungere i propri obiettivi.

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Esaminando l’immagine della donna nella filosofia occidentale si capisce che la condizione femminile è stata trattata e affrontata sempre con esagerazione e in modo parziale.

Il femminismo è nato con l’obiettivo di diffendere l’uguaglianza delle donne e garantire pari diritti ad esse. Però la nascita di diversi movimenti di ideologia femminista  nel corso di questi anni non è riuscita a rivendicare in modo efficace i diritti delle donne in Occidente.

Negli ultimi secoli il femminismo non e' riuscito a  difendere i propri ideali. I pensieri radicali del femminismo hanno portato infatti alla discordia e poi all'inimicizia tra l’uomo e la donna.

 Occorre poi dire che oggi le stesse donne raccolgono i frutti improbabili di un femminismo deviato, indotte ad omologarsi agli uomini, ad imitarli in tutto, tradendo la propria femminilità e generando in tal modo confusione anche nell’altro sesso. Capita, a volte, che la stessa distinzione maschio-femmina venga ridicolizzata proprio da alcuni comportamenti, per dir così, stravaganti delle stesse donne.