Lug 25, 2020 13:27 CET
  • Donne in occidente (50): l’aborto

Come abbiamo già detto nella puntata precedente,  la rivoluzione sessuale che aveva promesso la felicità non ha migliorato per niente la condizione delle donne, anzi ha creato una maggiore fonte di infelicità.

Infatti non hanno liberato l’uomo e la donna, li hanno resi solo più soli, più schiavi dei suoi vizi e più impauriti della realtà.

La diffusione dell’aborto è una delle brutte conseguenze della cosidetta “rivoluzione sessuale” nel mondo occidentale. 

L’attività sessuale ha come conseguenza naturale la nascita di una nuova vita. Con la rivoluzione sessuale, degli affetti e dei comportamenti, invece, le due sfere sono state allontanate. Tra di esse, strumento di massa per separarle, c’è l’ aborto .

L'aborto è l'interruzione chirurgica o farmacologica della gravidanza, con la rimozione del feto o dell'embrione dall'utero.

E ormai nel mondo occidentale ricorrere all'aborto è conforme al diritto individuale di ogni persona.

Ormai esistono circa 61 paesi in cui l’aborto è sempre permesso – entro un certo periodo di tempo durante la gravidanza.

Dinesh D’Souza, scrittore indiano, commentando circa il nesso tra rivoluzione sessuale e aborto scrive: “Una scelta legittima dipende da cosa si sceglie. Abramo Lincoln argomentava sulla stessa scia dicendo che: “Se i ‘Negroes’ sono degli animali, allora abbiamo il diritto di comprarli e venderli, ma se sono delle persone come possiamo fare una scelta del genere? Come possiamo con la nostra scelta annientare quella degli altri?”.

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L’aborto è diventato il mezzo per pulire le scelte sbagliate degli altri alle spese dei bambini.

Per avere una vera rivoluzione sessuale, la donna ha dovuto accettare la stessa autonomia sessuale dell’uomo. Accettando questa ideologia la donna si è scontrata con le leggi biologiche che sono contrarie a quest’atteggiamento. Le femministe che hanno supportato la rivoluzione sessuale, hanno dovuto denunciare la gravidanza come un’invasione del grembo materno. Il feto è diventato un ospite indesiderato e quindi come tale può essere respinto quando è più comodo.

Le conseguenze di questo modo di pensare sono devastanti. La rivoluzione sessuale ha creato un’atmosfera di morte, anni di “sesso libero e sfrenato” hanno creato una montagna di corpi da “ripulire”…il mezzo di pulizia è stato l’ aborto sistematico di milioni di bambini.

La rivoluzione sessuale ha ucciso, tramite l’ aborto , più di qualsiasi guerra mondiale o civile che il mondo abbia mai visto.

La nostra esperta di famiglia, Akhounda parlando a proposito dell’aborto dice:”oggi in Occidente, l’aborto è una delle sfide da affrontare. L’aborto è infatti vietato da tutti I testi sacri e religioni divine e sono previste delle norme per punire chi lo commette. Oggi però in alcuni paesi l’aborto è stato legalizzato ed è ormai molto comune e diffuso. L'umanesimo secolare   poggia“l’uomo” al centro del mondo e sostiene che I figli sono delle proprietà dei loro genitori e quindi riconosce alla madre il diritto all’aborto “ 

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Intanto l’aborto può portare le donne che lo subiscono a conseguenze anche letali. Lo spiega l’Associazione ProVita Onlus.

Ci sono dei rischi correlati all’interruzione volontaria di gravidanza.

Conseguenze che gravano sul fisico sono comuni a entrambe le procedure abortive, quella con la pillola e quella chirurgica, ossia emorragia e infezioni. Ci sono poi complicazioni legate esclusivamente all’aborto chirurgico: danno cervicale, perforazione uterina, complicazioni legate all’anestesia, dolore forte e prolungato, che dura diversi giorni dopo l’assunzione della pillola, flusso emorragico abbondante. 

Per quanto riguarda le conseguenze dell’aborto sulla salute psichica dobbiamo dire che il contraccolpo nasce dal fatto che la donna è consapevole che con l’aborto non ha asportato un tumore, ma ha ucciso un figlio. È inevitabile che ne scaturiscano ferite a livello psicologico: ansia, depressione, disturbo post-traumatico da stress, in alcuni casi autolesionismo….

Da uno dei più recenti studi realizzato dal dott. Sullins negli Stati Uniti nel 2016, è emerso che le donne che avevano abortito avevano un maggior rischio di depressione del 30% e di ansia del 25%. Sullins ha stimato inoltre che circa il 10% della diffusione di problemi di salute mentale è dovuto all’aborto indotto.

Sicuramente l’ aborto non è l’unica conseguenza della rivoluzione sessuale: non possiamo dimenticare le malattie infettive, AIDS, divorzi, separazioni, cuori infranti, tradimenti ecc.

 

 

 

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