Nov 11, 2019 06:20 CET
  • Moschee nel mondo (7) la Moschea Al Nabi III

La moschea nella cultura e nel pensiero islamico viene considerata la casa di Dio, il luogo dove i fedeli esprimono la loro adorazione nei confronti dell'unico Dio Onnipotente. Non a caso, questi edifici, sono anche la massima espressione dell'architettura e di numerose arti sviluppatesi nei secoli, nel mondo islamico. Con questa rubrica, vogliamo farvi conoscere, le piu' belle moschee del mondo!

Amici anche oggi, prosegue il discorso sulla moschea Al-Nabi o Al-Nabawi di Medina, il secondo luogo piu’ sacro per i musulmani del mondo, meta ogni anno di migliaia di pellegrini.

Uno dei luoghi sacri particolari di questa moschea e’ la Colonna del Pentimento, che ricorda la vicenda storica di Abu Lobaba.

Nel quinto anno dopo l’egira, quando i musulmani si erano rifugiati nella citta’ di Medina, gli idolatri della Mecca la aggredirono ma quando arrivarono presso la citta’, si accorsero che i musulmani, erano corsi ai ripari ed avevano scavato attorno alla citta’ una fossato, che impediva loro di entrare.

Dopo un periodo di assedio, i pagani decisero di allearsi con le tribu’ ebraiche dei Bani Ghorayza; queste tribù vivevano a sud di Medina e ottenendo la loro complicita’, si poteva fare irruzione all’interno di Medina proprio attraverso le loro terre.

Gli ebrei di Bani Ghorayza pero’ avevano firmato un patto di pace con il profeta e i musulmani; nonostante ciò, violarono il patto ed aiutarono i pagani della Mecca.

A dispetto di questo tradimento, i musulmani riuscirono a respingere lo stesso l’attacco dei pagani della Mecca, ma dopo il termine del conflitto, il profeta assediò il territorio dei Bani Ghorayza che aveva violato il patto. Il profeta mandò uno dei suoi, Abu Lobaba a parlare con la tribù ebrea per invitarli ad arrendersi e lasciare Medina. Abu Lobaba che era amico della tribù, pero’, tradi’ i musulmani ed anzicche’ invitare i Bani Ghorayza ad arrendersi, li incoraggiò a resistere e combattere.

 

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Al suo ritorno da questo negoziato, pero’, Abu Lobaba venne preso da un fortissimo rimorso dato che la sua coscienza non gli dava pace; e allora ando’ nella moschea di Medina e si lego’ per bene con una fune ad un colonna e giuro’ che non si sarebbe mosso di li, a meno che fosse stato il profeta stesso a slegarlo e a dirgli che la sua richiesta di perdono e’ stata accettata da Dio.

Da quel giorno, la colonna a cui si lego’ Abu Lobaba, divenne famosa col nome di Colonna del Pentimento e tra i musulmani si crede che sia meritorio pregare accanto a questa colonna della moschea di Medina.

Un’altra colonna famosa e’ quella che viene chiamata Mokhallafa’, la piu’ vicina al luogo dove pregava il profeta dell’Islam. Il suo nome, che significa “profumata”, proviene dal fatto che vicino ad essa veniva collocato proprio un profumo che riempiva lo spazio del luogo di culto agli albori dell’Islam.

Nel bel mezzo della moschea vi e’ poi la colonna detta di Aisha, dei Muhajirin o anche di Al-Ghor’a o del sorteggio. Infatti Mohammad (la pace sia con lui e con la sua immacolata famiglia), disse che se la gente sapesse quanto fosse meritorio pregare accanto a questa colonna, farebbe a sorteggio per poterlo fare.

Un’altra delle colonne della moschea di Medina si chiama Tahajjod (o della veglia notturna). Quando la notte la gente lasciava la moschea per tornare alle proprie case, il profeta stendeva un tappetino di vimini sotto e si metteva li a pregare per tutta la notte. Questa colonna si trova dietro alla porta della moschea che conduce alla porta della casa di Fatima (la pace sia con lei) e ancora oggi, su una targa di marmo vicina, si legge la scritta: “Questo e’ il luogo della veglia notturna del profeta”.

 

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