Dic 09, 2019 15:16 CET
  • Iraniani Famosi (222): Ibne Shahrashub

Cari amici, in questa puntata vi parliamo di Ibne Shahrashub, famoso giurista e teologo persiano del 12esimo secolo.

Abū ʿAbd Allāh Muḥammad b. ʿAlī b. Shahr Āshūb Sarawī Māzandarānī, o noto più semplicemente con il suo soprannome, Ibne Shahrashub, fu un famoso teologo e giurista (faqih) persiano del 12esimo secolo. Nacque a Sarì, nel nord dell’attuale Iran, nel 1095 e si spense ad Aleppo nel 1192. Oltre a Ibne Shahrāshūb che era il suo Nasab, aveva pure il soprannome o laqab di "Rashīd al-Dīn" (Ben guidato della religione) e di "ʿIzz al-Dīn" (Potenza della Religione). E’ stato un brillante studioso sciita imamita di fiqh e di ḥadīth. Fu autore di vari scritti, quali l'al-Manāqib Āl Abī Ṭālib e le Maʿālim al-ʿulamāʾ. Studiò sotto la guida tra gli altri di Fattāl Nīshābūrī, dello Shaykh al-Ṭabarsī, di Abū Manṣūr al-Ṭabarsī, di Abū l-Futūḥ Rāzī e di Quṭb al-Dīn Rāwandī. Tra i suoi discepoli figurano il mistico Ibn Zuhra e Yahya ibn Bitriq.

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Studiò probabilmente a Baghdad recandosi poi anche ad Hilla nel 1172 e ad Aleppo nel 1178. Ibn Shahrāshūb fu particolarmente apprezzato dall'ambiente sciita ma non mancarono anche sunniti che espressero la loro stima per lui e i suoi contributi. È il caso di Ṣalāḥ al-Dīn Ṣafadī, che scrisse:
«Muḥammad b. ʿAlī b. Shahr Āshūb … è uno degli uomini illustri della Shīʿa. Ha imparato a memoria il Corano all'età di otto anni e ha conseguito il più elevato livello di conoscenza dei principi della giurisprudenza (uṣūl al-fiqh). Allorché al-Muqtafi, il califfo abbaside, era a Baghdad, Ibn Āshūb superava ogni altro nelle Scienze coraniche (ʿulūm al-Qurʾān), nelle complesse argomenti degli studi sul ḥadīth, e sulla lessicografia, sintassi linguistica, e teneva orazioni dal minbar.»

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L’opera di Ibne Shahrashub nel Fiqh o diritto islamico fu importante, soprattutto perchè questa scienza, raccoglie detti e fatti autentici attribuiti al profeta ed ai suoi sacri discendenti, per poter stabilire leggi e regole per i fedeli. Lo storico Ibn Khaldun definisce il fiqh come la «conoscenza dei comandamenti di Dio [inerenti a] le azioni, qualificate come wājib (‘obbligatorie’), ḥarām (‘vietate’), mandūb (‘raccomandate’), makrūḥ (‘disapprovate’) o mubāḥ (‘indifferenti’)». Sono ben 16 le opere citate per Ibne Shahrashub e decine i suoi allievi illustri.