Dic 25, 2019 13:51 CET
  • Donne venerate nel Corano (1)

Donne benedette nel Corano (1) Amici, da questa settimana vi presentiamo questa nuova serie dedicata all'universo femminile in cui vogliamo presentarvi le più grandi figure femminili menzionate nel Corano, il testo sacro dei musulmani. Queste donne sono dei modelli sublimi ed eccelsi di vita: da seguire non solo per le donne ma per tutta l’umanità.

Nel corso dei secoli, invece di essere una compagna di vita, la donna è stata considerata una merce di nessun valore, una proprietà dell’uomo. Considerata una merce, è sempre stata trattata di conseguenza, scambiata liberamente, come al mercato. In numerose parti del mondo, fu sepolta viva dal padre, immediatamente dopo la nascita. Considerata come la fonte di tutti i peccati, è stata bruciata viva, assieme alla pira funeraria del marito.

Anche nella cosiddetta repubblica Greca, considerata il modello della democrazia e della libertà dall’occidente, i vari filosofi non potevano decidere se ella in effetti appartenesse alla razza umana o meno. Malgrado il suo aspetto fisico, essi pensavano che la donna poteva non essere della stessa specie dell’uomo. La sua apparenza fisica serviva giusto per far piacere ed intrattenere gli uomini.

In occidente è stata considerata una merce di scambio,anche a livello legale non aveva nessun diritto, fino a poco più di un secolo fa. Ella porta ancora il marchio di essere responsabile del peccato originale.

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Il sole dell’Islam sorse proprio in quei momenti bui dominati dall’ignoranza in cui la donna veniva sottovalutata e umiliata in tutte le culture e da tutte le etnie del mondo; quando la donna era “un essere inferiore”.

Per l'Islam l'uomo e la donna sono uguali davanti al Signore e con lo stesso fine nella Creazione.

“In verità i musulmani e le musulmane, i credenti e le credenti, i devoti e le devote, i leali e le leali, i perseveranti e le perseveranti, i timorati e le timorate, quelli che fanno l'elemosina e quelle che fanno l'elemosina, i digiunatori e le digiunatrici, i casti e le caste, quelli che spesso ricordano Allah e quelle che spesso ricordano Allah, sono coloro per i quali Allah ha disposto perdono ed enorme ricompensa.”

Nel versetto 13 della sura Al-Hujurat (Le Stanze Intime) Iddio l'Altissimo afferma che i più nobili e amati sono quelli dotati di taqwa, (timore di Dio) senza distinzioni fondate su razza, colore, sesso.

“O uomini, vi abbiamo creato da un maschio e una femmina e abbiamo fatto di voi popoli e tribù, affinché vi conosceste a vicenda. Presso Allah, il più nobile di voi è colui che più Lo teme.          In verità Allah è sapiente, ben informato.”

Quasi duecento versetti del sacro Corano si occupano di rango, ruolo e responsabilità della donna negli aspetti individuale, familiare e sociale. Secondo il Santo Corano, uomini e donne hanno pari diritti sebbene, per alcune questioni particolari, tali diritti possano sembrare dissimili. Almeno quindici punti rivelano tale approccio equilibrato, dimostrando come l’Islam non lasci spazio alcuno all’oppressione sessuale.

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Nei versetti in cui il Santo Corano descrive la creazione dell’uomo, la sua posizione di vicario di Dio, la prostrazione degli angeli davanti ad Adamo (as), il soffio dello Spirito Divino nell’uomo, l’insegnamento dei Nomi Divini, il sussurro di Satana, la disobbedienza di Adamo (as), il suo pentimento ecc., non viene operata alcuna specifica distinzione tra uomo e donna. Tutti questi versetti parlano di “umano”, “uomo”, “figli di Adamo”, non operando alcuna differenza tra i due sessi.

“O figli di Adamo, non vi ho forse comandato di non adorare Satana - in verità è un vostro nemico dichiarato”(Corano, 36:60)

“…In verità, Satana è per l'uomo un nemico evidente.”(Corano, 12:5)

Il rispetto alle potenzialità nella conoscenza esoterica, al possesso di uno Spirito Divino, alla capacità intellettiva, alla consapevolezza etica e al ruolo di vicario di Dio, il Santo Corano non distingue tra uomo e donna, bensì riferisce le citate caratteristiche ad ambedue; se ne deduce che l’uomo e la donna sono assolutamente paritetici a questo proposito.

Secondo il Santo Corano, il fine della creazione dell’uomo e della donna è la sottomissione a Dio, la messa alla prova ed il conseguimento di una vita pura, senza nessuna distinzione di genere.