Dic 25, 2016 10:19 CET

Nel nome di Dio, il Clemente, il Misericordioso. Cari amici di Pars Today Italian, siamo lieti di accompagnarvi anche oggi con l’interpretazione semplice e scorrevole dei versetti del Corano, l’ultimo testo rivelato dal Signore e la Sacra Scrittura di un miliardo e mezzo di persone al mondo.

Nel nome di Dio, il Clemente, il Misericordioso. Andiamo avanti con la lettura della sura Al-Ankabut (Il Ragno), la 29esima del sacro Corano, meccana per la maggiorparte e composta da 69 versetti. Il nome della sura proviene dal 41esimo versetto, quando coloro che si rifugiano in altri all’infuori di Dio vengono paragonati al ragno che ha fatto per se una casa e la crede resistente. Ma ora ecco i versetti numero 50 e 51 dalla sura del Ragno: وَقَالُوا لَوْلَا أُنزِلَ عَلَیْهِ آیَاتٌ مِّن رَّ‌بِّهِ قُلْ إِنَّمَا الْآیَاتُ عِندَ اللَّـهِ وَإِنَّمَا أَنَا نَذِیرٌ‌ مُّبِینٌ E dissero: “Perché non sono stati fatti scendere su di lui segni da parte del suo Signore?”. Di': “I segni sono solo presso Allah. Io non sono che un ammonitore esplicito”. (29:50) أَوَلَمْ یَکْفِهِمْ أَنَّا أَنزَلْنَا عَلَیْکَ الْکِتَابَ یُتْلَى عَلَیْهِمْ إِنَّ فِی ذَلِکَ لَرَ‌حْمَةً وَذِکْرَ‌ى لِقَوْمٍ یُؤْمِنُونَ Non basta loro che ti abbiamo rivelato il Libro che recitano? Questa è davvero una misericordia e un Monito per coloro che credono!(29:51) Anche se i pagani contemporanei del profeta dell'Islam avevano ben capito che lui era un messaggero divino, cercavano di far capricci per non ammettere tale verità e poter difendere i propri interessi mondani che la religione monoteista minacciava. Per questo andavan dicendo che il profeta era un bugiardo e che lui non aveva fatto miracoli simili a quelli di Gesù e Mosè (la pace sia con loro). Perchè quando gli chiediamo un miracolo lui non e' in grado? Perche' non fa sgorgare sorgenti nel deserto? Come mai non ha ricevuto tavole della legge dal Signore? A questi capricci il Corano risponde ricordando che come fece parte della gente dei tempi di Mosè e Gesù, anche alla vista di questi miracoli non avrebbero creduto lo stesso. In più, il miracolo eterno del profeta dell'Islam e' proprio il Corano, che nessuno e' mai riuscito ad eguagliare nella bellezza estetica e nei contenuti. L'altra questione da spiegare e' che i miracoli non arrivano su ordinazione degli uomini ma si verificano quando e' il Signore a volerlo. I contemporanei del profeta, con la loro visione del mondo infantile, volevano miracoli effimeri e materiali mentre il Corano e' un miracolo spirituale eterno. Un testo ineguagliabile trasmesso agli uomini da un messaggero che non sapeva nemmeno leggere e scrivere. Riassumendo possiamo dire: Primo – Il miracolo dell'ultimo dei profeti ha avuto l'identità di un libro scritto, che e' eterno ed universale. Secondo – Il Corano e' un testo completo che risponde a tutte le necessita' spirituali dell'uomo ed e' comprensibile in tutte le ere ed in qualsiasi luogo. Terzo – Il Corano allontana gli esseri umani dall'ignoranza, e li conduce verso la beatitudine e la grazia divini. Ed ora passiamo alla lettura dei versetti 52 e 53: قُلْ کَفَى بِاللَّـهِ بَیْنِی وَبَیْنَکُمْ شَهِیدًا یَعْلَمُ مَا فِی السَّمَوَاتِ وَالْأَرْ‌ضِ وَالَّذِینَ آمَنُوا بِالْبَاطِلِ وَکَفَرُ‌وا بِاللَّـهِ أُولَـئِکَ هُمُ الْخَاسِرُ‌ونَ Di': “Mi basta Allah come testimone tra me e voi, Lui che conosce tutto ciò che è nei cieli e sulla terra. Coloro che credono alla falsità e negano Allah saranno i perdenti”.(29:52) وَیَسْتَعْجِلُونَکَ بِالْعَذَابِ وَلَوْلَا أَجَلٌ مُّسَمًّى لَّجَاءَهُمُ الْعَذَابُ وَلَیَأْتِیَنَّهُم بَغْتَةً وَهُمْ لَا یَشْعُرُ‌ونَ Ti chiedono di affrettare il castigo. Se non ci fosse un termine stabilito, già sarebbe giunto il castigo. Verrà loro all'improvviso, senza che ne abbiano sentore.(29:53) In questi versetti da una parte viene rasserenato il profeta dell'Islam; a lui si ricorda che se viene accusato di essere un menzognero, Dio assiste al suo impegno e lo sostiene. Con un'altra chiave di lettura, e' il profeta che parla ai miscredenti e ricorda loro che Dio e' al corrente di ogni cosa ed anche della veridicità delle sue parole. Secondo il Corano, i pagani, come sfida al profeta, gli chiedevano di colpirli subito con il castigo divino; quì si ricorda che quella gente ignora che Dio dà agli uomini quella finestra di tempo che e' la vita per scegliere e che il castigo, qualora qualcuno se lo meriti, arriverà al momento giusto. Da questi versetti possiamo trarre svariate conclusion tra le quali quelle seguenti: Primo – La mancanza di fede dei rinnegatori non deve demoralizzare i credenti che devono sempre ricordarsi che Dio e' presente e che sa' e vede tutto e che alla fine a rimetterci per il loro operato saranno gli infedeli. Secondo – Dio conferma la sincerità del suo profeta. Terzo – Il castigo divino e' diretto da saggezza e rigore e non e' improvviso e frettoloso. In più il castigo dipende dalla volonta' divina e non scatta certo con le insulse sfide di persone ignoranti e ostili al bene. Ed ora i versetti 54 e 55 della sura del Ragno o Al-Ankabut: یَسْتَعْجِلُونَکَ بِالْعَذَابِ وَإِنَّ جَهَنَّمَ لَمُحِیطَةٌ بِالْکَافِرِ‌ینَ Ti chiedono di far affrettare il castigo mentre l'Inferno circonda già i miscredenti.(29:54) یَوْمَ یَغْشَاهُمُ الْعَذَابُ مِن فَوْقِهِمْ وَمِن تَحْتِ أَرْ‌جُلِهِمْ وَیَقُولُ ذُوقُوا مَا کُنتُمْ تَعْمَلُونَ nel Giorno in cui il castigo li avvolgerà da sopra e da sotto i piedi e dirà loro: “Gustate [le conseguenze di] quello che avete fatto!”.(29:55) Riferendosi ancora alle affermazioni derisorie dei miscredenti che invitavano il profeta a far scendere su di loro al più presto il castigo divino, questo versetto coranico da una risposta toccante; i peccatori vivono già nell'inferno, ma non se ne accorgono. Fare del male, versare sangue innocente, usurpare i diritti altrui, vivere nella paura e nell'ansia, non sono forse già l'inferno? Il castigo, vuole ricordare il Corano, non si palesa solo sottoforma di ciclone, sisma e alluvione ma anche sottoforma di problemi sociali. Il vero castigo però arriverà nell'altra vita, quando il fuoco vi circonderà da tutte le parti. Da questi versetti apprendiamo che: Primo – Il ritardo nel castigo dei malfattori e' dovuto al fatto che Dio vuole dare loro la possibilità di pentirsi. Secondo – Ogni azione ha una parvenza occulta che si vedrà solo nell'altra vita. L'inferno e' costituito proprio dalla parvenza occulta delle nostre azioni. Davood Abbasi

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