Mar 13, 2021 08:51 CET

Nel nome di Dio, il Clemente, il Misericordioso. Cari amici di Pars Today Italian, siamo lieti di accompagnarvi anche oggi con l’interpretazione semplice e scorrevole dei versetti del Corano, l’ultimo testo rivelato dal Signore e la Sacra Scrittura di un miliardo e mezzo di persone al mondo.

Oggi iniziamo la lettura di una nuova sura, o brano del Corano, esattamente la quarantaquattresima, la sura AD-DUKHÂN ("Il fumo"). Questa sura è stata comunicata al nobile profeta dell’Islam negli anni di residenza alla Mecca e come le altre sure meccane, parla soprattutto di argomenti di base della fede come il Monoteismo, la Profezia e la Resurrezione. Comprende 59 versetti e inizia come, altre 28 sure del Corano con le “lettere separate”, come abbiamo spiegato, un segreto tra Dio ed il profeta.

Ecco ora i versetti numero 1,2,3 e 4 della sura Ad-Dukhan o del Fumo:

 

 

 

«حم»،

Hâ’, Mîm (44:1)

«وَالْکِتَابِ الْمُبِینِ»،

Per il Libro esplicito. (44:2)

«إِنَّا أَنزَلْنَاهُ فِی لَیْلَةٍ مُّبَارَکَةٍ  إِنَّا کُنَّا مُنذِرِینَ»،

Lo abbiamo fatto scendere in una notte benedetta, – in verità siamo Noi ad ammonire – (44:3)

 

«فِیهَا یُفْرَقُ کُلُّ أَمْرٍ حَکِیمٍ»

durante la quale è stabilito ogni saggio decreto, (44:4)

 

Tra le lettere separate, la formula Ha Mim, con cui inizia anche questa sura, dà inizio a 7 sura del Corano. Oltre a questa, le quattro precedenti ad essa e le due successive ad essa, iniziano così; come detto anche in precedente, solitamente, dopo queste lettere, si parla della grandiosità del Corano e del suo ruolo nella guida dell’umanità.

In questa sura, Dio giura sul Corano; un libro che ha contenuti chiari e illuminanti, e che ha insegnamenti vivi ed eterni.

Successivamente, si ricorda che questo libro è stato inviato all’uomo nel miglior momento dell’anno, ovvero nella notte di Ghadr. Una notte benedetta, in cui il destino del mondo cambiò con l’invio del Corano. Una notte in cui ogni anno, si determina il destino delle persone per l’anno successivo.

Il terzo versetto della sura ricorda che questo libro vuole lanciare un monito agli uomini, proprio come le Sacre Scritture rivelate precedentemente, in modo che gli uomini non sprechino la loro preziosa vita senza sapere cosa sia giusto fare. Si può dire che una delle tradizioni divine nel corso della storia, è stata proprio questa di ammonire e guidare gli uomini attraverso i suoi messaggeri ed il profeta dell’Islam è stato l’ultimo dei suoi profeti.

Dalla riflessione su questi versetti possiamo quindi concludere che:

Primo – Nella cultura islamica, ci sono momenti considerati sacri e importanti, come la Notte di Ghadr, notte in cui venne comunicato il Corano e in cui viene deciso il destino dell’anno successivo delle persone.

Secondo – La notte ha un ruolo speciale nella crescita spirituale dell’uomo. Per questo, nella cultura coranica, la preghiera di notte è molto raccomandata.

Terzo – In una società immersa nell’indifferenza, ammonire è più efficace che dare la buona novella del Paradiso.

Ed ora leggiamo i versetti 5 e 6 della sura Ad-Dukhan o del Fumo:

«أَمْرًا مِّنْ عِندِنَا إِنَّا کُنَّا مُرْسِلِینَ»،

decreto che emana da Noi. Siamo Noi ad inviare [i messaggeri], (44:5)

«رَحْمَةً مِّن رَّبِّکَ إِنَّهُ هُوَ السَّمِیعُ الْعَلِیمُ»

[segno della] misericordia del tuo Signore: Egli è audiente, sapiente, (44:6)

L’invio del Corano e la scelta di Mohammad (la pace sia con lui e con la sua immacolata famiglia), sono due azioni volute da Dio, segno della Sua immensa Benevolenza nei confronti degli uomini.

È chiaro che oltre ai doni materiali, la felicità umana si può realizzare solo se a completarli ci siano i doni spirituali e soprattutto la guida sulla retta via. Senza un libro che riporti la parola di Dio e un profeta che sia scelto tra gli esseri umani, in modo che possa costituire per loro un modello, è impossibile che tale guida si realizzi.

Dalla riflessione su questi versetti apprendiamo che:

Primo – Il Corano è stato inviato completamente dal Signore ed è parola divina, non parola del profeta.

Secondo – Il solo invio di un libro non può bastare; c’è bisogno di qualcuno che lo spieghi, che lo metta in atto, che sia un modello e l’attuazione stessa del libro. Indubbiamente, i profeti, hanno svolto tale ruolo importante.

Terzo – La guida dell’uomo, è uno degli aspetti dell’infinità Misericordia divina. Purtroppo, molti uomini, si privano con le proprie mani, di questo grande dono divino.

Ed ora leggiamo i versetti 7 e 8 della sura Dukhan:

«رَبِّ السَّمَاوَاتِ وَالْأَرْضِ وَمَا بَیْنَهُمَا إِن کُنتُم مُّوقِنِینَ»،

il Signore dei cieli, della terra e di quel che vi è frammezzo. Se solo ne foste convinti! (44:7)

 

«لَا إِلَـهَ إِلَّا هُوَ یُحْیِی وَیُمِیتُ  رَبُّکُمْ وَرَبُّ آبَائِکُمُ الْأَوَّلِینَ»

Non c’è dio all’infuori di Lui, Colui Che dà la vita e dà la morte, il vostro Signore e il Signore dei vostri più lontani antenati. (44:8)

Tra le idee errate dei pagani del periodo del profeta, vi era quella di attribuire una divinità ad ognuno dei fenomeni della natura, come il cielo, la terra, il vento, la pioggia, eccetera.

Questi versetti ricordano a quelle gente che Dio è il Creatore ed altresi l’Amministratore di tutto ciò che esiste e che non ha eguali o soci.

L’Unico Dio, è quello realmente esistente, colui che è stato Dio di tutti gli esseri umani, dall’inizio fino ad oggi. Egli è anche colui che ha in mano la vita di tutti gli esseri ed è colui che decide la morte, il più palese segno della potenza divina in questa vita.

Dalla riflessione su questi versetti apprendiamo che:

Primo – Il Creatore, il Padrone e il Gestore dell’Universo è solo Dio e ciò che esiste è sottomesso alla sua Potenza.

Secondo – Lo stesso Creatore di ciò che c’è, è colui che ha inviato i profeti e a loro ha dato le Sacre Scritture. Per questo le leggi della religione sono coerenti con il mondo naturale.

Terzo – Invece di seguire ciecamente le tradizioni dei nostri antenati, dobbiamo adorare ed obbedire a quell’unico Dio che ha creato sia noi che i nostri padri.

Davood Abbasi