May 08, 2022 10:30 CET

Da oltre 12 anni , la guida suprema della rivoluzione islamica dell’Iran, l’Ayatollah Seyyed Ali’ Khamenei, con l’inizio dell’anno nuovo, sceglie un titolo per nominarlo con l’obiettivo di unire tutti gli sforzi nazionali per realizzare un preciso obiettivo che a sua volta diventa la priorita’ e la principale meta di tutto l’anno in corso. Nel corso delle varie puntate di questo programma cercheremo di approfondire questo importantissimo tema. vi invitiamo a seguirci

Amici , vi proponiamo un’altra puntata di questo programma che come il tema centrale cercherà di esaminare i diversi elementi indicati dalla Guida suprema della Rivoluzione islamica, l’Ayatollah Khamenei sull’importantissimo tema della sicurezza e stabilità nella Regione dell’Asia occidentale. In occasione della giornata nazionale della lotta all’imperialismo, la guida suprema della Rivoluzione islamica, l’Ayatollah Seyyed Alì Khamenei ha dichiarato che i metodi bellici e politici degli americani, oggi si sono dimostrati più che mai deboli e inefficaci.

Molti analisti geopolitici sono del parere che gli Stati Uniti negli ultimi anni stanno sperimentando un crollo mai registrato su diversi piani, dallo scenario diplomatico a quello militare e strategico, tanto da dover accettare un mondo multipolare come quello attuale. La crisi economica degli ultimi anni da una parte e le varie crisi politiche interne dall’altra hanno costretto le amministrazioni americane a cambiare drasticamente la propria tatticca e politica interna ed estera. Il declino del potere politico e diplomatico degli americani, soprattutto nel periodo della presidenza di Donald Trump è un realtà amara per le lobby del poter all’interno degli Stati Uniti, la quali ha pianificato un cambio di tattica nella gestione del potere, in particolare nell’ambito della politica estera dove gli americani per anni hanno dominato il mondo con la loro strategia militarista e interventisa.

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le questioni come il terrorismo, l’estremismo, l’indebolimento degli organi sovranazionali, violare l’integrità nazionale di altri paesi, la violazione delle convenzioni internazionali e gli interventi diretti negli affari interni di altri Paesi sono alcune delle più gravi accuse rivolte agli Stati Uniti da parte delle numerose organizzazioni internazionali. James Petras che è un sociologo americano autore di centinaia di articoli e di libri, è convinto che “L’origine della crisi economica mondiale si trova nel processo di liberalizzazione che ha slacciato le restrizioni istituzionali che, nei primi anni del dopo guerra, avevano stabilito alcuni limiti all’attuazione del capitalismo finanziario, riducendo, su scala planetaria, l’impatto perverso della concorrenza intercapitalista sull’economia popolare. In poche parole, la bolla speculativa, che si manifesta da decenni, si è trasformata in una classica crisi economica, la cui soluzione richiederà un rogo brutale di capitale produttivo, commerciale e finanziario, con tutto quello che questo implica: distruzione delle forze produttive; chiusura delle imprese; nuova ondata di concentrazione e centralizzazione dei capitali; crescita della disoccupazione; aumento della povertà e della disuguaglianza sociale; crisi sociale e instabilità politica”.

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l’altro aspetto devastante della politica egemonica degli Stati Uniti è quello di effettuare interventi diretti e indiretti in altri Paesi del mondo e in particolare nell’Asia Occidentale. I diversi colpi di stato, le cosiddette rivoluzioni colorate e applicare le sanzioni economiche ai danni delle intere popolazioni, fanno parte dei metodi ormai conosciutissimi degli americani pur di ottenere i propri scopi e salvaguardare i propri interessi illeciti nel mondo. La guida surema, l’Ayatollah Khmanei parlando della politica diabolica degli americani in Iran dice: “L’America ha mostrato ostilità verso l’Iran. Nel corso della storia delle relazioni tra Stati Uniti e Iran, gli USA hanno sempre mostrato ostilità verso l’Iran. Questo accadeva anche durante l’epoca del regime fantoccio di Pahlavi. Essi dominavano le nostre forze armate, il nostro petrolio, la politica della nostra nazione e la nostra cultura: era un dominio completo. Dopo la Rivoluzione è piuttosto chiaro il modo in cui hanno mostrato la loro ostilità. Fino ad oggi, o minacciano e impongono sanzioni o utilizzano parole ostili, fomentano problemi e cercano di infiltrarsi nella nazione. Sono sempre stati ostili verso l’Iran e gli iraniani”.

 

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