Il Sentiero della Luce 955
Nel nome di Dio, il Clemente, il Misericordioso. Cari amici di Pars Today Italian, siamo lieti di accompagnarvi anche oggi con l’interpretazione semplice e scorrevole dei versetti del Corano, l’ultimo testo rivelato dal Signore e la Sacra Scrittura di un miliardo e mezzo di persone al mondo.
Amici, anche oggi continueremo con la lettura e un semplice commento del cinquantunesimo brano del Corano, la Sura Adh Dhariyat (Az Zaryat) di cui il nome deriva appunto dal primo versetto. Questa sura è stata comunicata al nobile profeta dell’Islam negli anni di residenza alla Mecca e come le altre sure meccane, parla soprattutto di argomenti di base della fede come il Monoteismo, la Profezia e la Resurrezione. Comprende 60 versetti e inizia come alcune sure del Corano con i giuramenti Divini..
Oggi conosceremo meglio dal versetto 15 al 23 di questa Sura coranica.
Ascoltiamo ora i versetti 15, 16, 17, 18 e 19 della Sura Adh Dhariyat:
إِنَّ الْمُتَّقِينَ فِي جَنَّاتٍ وَعُيُونٍ
“I timorati staranno tra giardini e fonti”, (51:15)
آخِذِينَ مَا آتَاهُمْ رَبُّهُمْ إِنَّهُمْ كَانُوا قَبْلَ ذَلِكَ مُحْسِنِينَ
“prendendo ciò che il Signore darà loro, poiché in passato facevano il bene”, (51:16)
كَانُوا قَلِيلا مِّنَ اللَّيْلِ مَا يَهْجَعُونَ
“dormivano poco di notte”, (51:17)
وَبِالأَسْحَارِ هُمْ يَسْتَغْفِرُونَ
“e all’alba imploravano il perdono”; (51:18)
وَفِي أَمْوَالِهِمْ حَقٌّ لِّلسَّائِلِ وَالْمَحْرُومِ
“e nei loro beni c’era un diritto per il mendicante e il diseredato”.(51:19)
Come abbiamo detto anche nelle altre parti del nostro programma, uno dei metodi del Sacro Corano per far comprendere ai fedeli i modi con cui Iddio Altissimo giudica e valuta gli uomini, è quello di mettere al confronto tra il bene e il male, tra i benefattori e i malvagi, Quando nel Sacro Corano si parla del Castigo per i nemici di Allah l’Onnipotente, quasi subito si menziona anche la beatitudine nella quale si troveranno coloro che hanno compiuto le buone opere. Se i miscredenti sono ostili alle Parole di Dio l’Altissimo, i credenti e i servi di Allah invece passano una parte della notte alla contemplazione del Signore, e durante il giorno aiutano i bisognosi e fanno i loro doveri rituali mentre gli associatori non fanno altro che commettere ingiustizie e peccati sprofondando sempre di più nelle tenebre dell’ignoranza.
Da questi versetti abbiamo compreso che:
1. Coloro che lasciano i piaceri impuri di questo mondo per obbedire alla Volontà Divina saranno ricompensati con la Beatitudine eterna dell’altro mondo.
2. Pregare e invoca il Signore nel cuore della notte è una delle caratteristiche dei timorati di Allah, Gloria a Lui l’Altissimo.
3. Le invocazioni e preghiere notturne da un lato e aiutare i bisognosi e compiere le buone opere dall’altro sono le due ali dei timorati di Dio Altissimo che lo fanno volare verso il loro Signore.
4. Ciò che viene donato ai bisognosi non deve essere considerato un favore che gli viene fatto, bensì un loro diritto stipulato da parte di Dio il Clemente.
a questo punto ascoltiamo i versetti 20, 21, 22 e 23 della Sura Adh Dhariyat:
وَفِي الأَرْضِ آيَاتٌ لِّلْمُوقِنِينَ
“Sulla terra ci sono segni per coloro che credono fermamente”, (51:20)
وَفِي أَنفُسِكُمْ أَفَلا تُبْصِرُونَ
“E anche in voi stessi. Non riflettete dunque”? (51:21)
وَفِي السَّمَاء رِزْقُكُمْ وَمَا تُوعَدُونَ
“Nel cielo c’è la vostra sussistenza e anche ciò che vi è stato promesso”. (51:22)
فَوَرَبِّ السَّمَاء وَالأَرْضِ إِنَّهُ لَحَقٌّ مِّثْلَ مَا أَنَّكُمْ تَنطِقُونَ
“Per il Signore del cielo e della terra: tutto questo è vero come è vero che parlate”. (51:23)
Nei versetti precedenti abbiamo visto come il Signore ha descritto le condizioni dei credenti e dei miscredenti nel giorno del Giudizio. I versetti che appena abbiamo ascoltato invece le Parole di Allah Gloria a Lui l’Altissimo, sono dedicate alle origini divine della vita e della creazione dell’uomo come quella dell’universo.
Ecco perché Iddio Altissimo invita l’uomo ad aprire gli occhi e aprire il proprio cuore per raggiungere all’evidenza della Magnificenza del suo Signore Creatore dei mondi, come dice il nobile Profeta Mohammad, Pace e Benedizione su di lui e sulla sua pura famiglia: “Chi ha conosciuto la proprio Nafs, se stesso, in realtà ha conosciuto il Suo Signore”. Questa profonda e straordinaria definizione del nobile Profeta è la migliore chiave di lettura che l’uomo potrà mai avere per conoscere tutti i misteri della creazione Divina. Contemplare e meditare soltanto sulla perfetta e stupefacente creazione dell’essere umano, sia dal punto di vista interiore che esteriore, è sufficiente per comprendere che la natura innata dell’uomo non è altro che un raggio dell’Infinita Luce del potere e della Magnificenza Divina.
Nei versetti che abbiamo ascoltato Iddio Altissimo ricorda all’uomo che coLui che ha potuto creare da niente il mondo cosmico degli oceano e dei cieli è l’unica Fonte della vita Eterna.
Da questi versetti abbiamo imparato che:
1. Richiamare l’attenzione dell’uomo ai segni della vita e alla perfezione della creazione, è uno dei metodi più frequentemente adottati dal Sacro Corano affinché gli uomini possano raggiungere meglio alla radice della Creazione Divina.
2. Conoscere il proprio Se, è il modo migliore per conoscere il Proprio Signore, Gloria a Lui l’Altissimo.
3. La fonte del sostentamento Divino per tutti gli uomini ed altre forme di vita si trova nel cielo e nella terra, nel vento e nel fuoco che rendono possibile la sopravvivenza di ogni essere vivente.
4. La straordinaria dote di parola di cui l’uomo è stato graziato è uno dei doni più importanti di Dio l’Onnisciente all’uomo affinché egli possa comunicare con gli altri.