Nahj-ul-Balaghah, le perle di saggezza di Imam Ali (as)- 19
Amici, anche questa settimana, vi proponiamo un altra puntata del programma dedicato alle parole riportate dal Principe dei Credenti, il nobile Imam Alì, Pace e Benedizione su di lui. Perle di saggezza che dopo i versetti del Sacro Corano e gli Ahadith del Nobile Profeta Mohammad, sia lodato dal Signore, non hanno eguali tra i testi sacri. Ascoltiamo insieme alcune Hikmat, ovvero le frasi breve del Nahjul Balagha.
Amir al-mu'minin, la pace sia su di lui, disse: “Colui che galoppa con le redini sciolte dietro i propri desideri e sogni, si scontrerà con la morte”.
Uno degli argomenti che più volte è stato menzionato nel Nahjul Balaqa è la questione dei sogni e delle speranze che di per sé possono essere considerate il motore della vita di ogni persona come vengono infatti descritte in un Hadith che riporta dal nobile Profeta Mohammad, Pace sia con lui: “ I sogni e le speranze sono una benedizione per la mia Ummah, e se non ci fossero per loro, neanche le madri allatterebbero i propri figli”. Come vediamo riportando questa parabola, il Profeta ribadisce ancora una volta che senza una concreta speranza nel futuro e senza i sogni per cui agire e lavorare, nessuno avrà la spinta interiore per costruire un futuro e per impegnarsi nelle sue iniziative e azioni, persino in quelle quotidiane e più semplici. Come sappiamo le madri per tutte le tradizioni sono il simbolo dell’amore incondizionato e del sentimento più profondo verso un altro essere umano. Ora se una madre venisse privata dai suoi sogni e dalle sue speranze è evidente che perderebbe la voglia di vivere e di donarsi a a un’altra vita cosa che fanno le madri quotidianamente e in via del tutto naturale.
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Abbiamo detto che sperare nella vita e cercare di realizzare i propri sogni sono la moto motrice della vita umana. E’ stato narrato che un giorno il nobile Profeta Gesù, Pace su di lui, incontrò un anziano che stava lavorando duramente sulla propria terra, a quel punto il Profeta Gesù cristo invocò il Signore chiedendo di togliere a quell’uomo così anziano e affaticati, i suoi sogni e le sue speranze. Subito dopo l’uomo si mise seduto abbandonando il suo duro lavoro per poi addormentarsi sulla terra. A quel punto il Profeta Gesù che era molto dispiaciuto dalla situazione pietosa dell’uomo chiese al Signore che gli restituisse le sue speranze nella vita. L’uomo si sveglio e riprese a zappare la terra come se nulla fosse accaduto. Rispondendo alla domanda del Profeta Gesù che gli aveva chiesto di ciò che gli era accaduto, l’anziano spiegò che prima aveva pensato che era troppo vecchio per sperare nel futuro e lavorare per la sua coltivazione, ma poi aveva realizzato che nessuno sapeva quanto ancora gli mancasse da vivere, ed ecco perché aveva ripreso a zappare la terra sperando che Signore gli donasse una lunga vita e un terreno prosperoso. Tornando alla Hikma di oggi, vediamo che i sogni e le speranze in realtà di per sé sono positivi e costruttivi. ma questi sogni e speranze possono essere anche una seria minaccia per la vita dell’uomo se non venissero gestite da una mente lucida e equilibrata. In poche parole è l’uomo saggio e fedele che deve guidare i sogni e le speranze e non i sogni e le ambizioni a prendere le redini della vita dell’uomo.