Set 20, 2022 06:58 CET

Nel nome di Dio, il Clemente, il Misericordioso. Cari amici di Pars Today Italian, siamo lieti di accompagnarvi anche oggi con l’interpretazione semplice e scorrevole dei versetti del Corano, l’ultimo testo rivelato dal Signore e la Sacra Scrittura di un miliardo e mezzo di persone al mondo.

Amici, oggi continuiamo con la lettura e con un semplice commento del cinquantaduesimo brano del Corano, la Sura At-Tur

Il Monte, di cui il nome deriva appunto dal primo versetto,il Sinai, il monte per antonomasia, sul quale il nobile Profeta Mosè, Pace su di lui, ricevette le Tavole della Legge. Questa sura è stata comunicata al nobile profeta dell’Islam negli anni di residenza alla Mecca e come le altre sure meccane, parla soprattutto di argomenti di base della fede come il Monoteismo, la Profezia e la Resurrezione. Comprende 49 versetti e inizia come alcune Sura del Corano con i giuramenti Divini.

Oggi conosceremo meglio dal versetto 13 al 21 di questa nobile Sura.

 

Ascoltiamo ora i versetti 13, 14, 15 e 16 della Sura At-Tur:

يَوۡمَ يُدَعُّوۡنَ اِلٰى نَارِ جَهَنَّمَ دَعًّاؕ

Il Giorno in cui saranno spinti brutalmente nel fuoco dell’Inferno”. (52:13)

هٰذِهِ النَّارُ الَّتِىۡ كُنۡتُمۡ بِهَا تُكَذِّبُوۡنَ

“[sarà detto loro]: «Ecco il fuoco che tacciavate di menzogna”!(52:14)

اَفَسِحۡرٌ هٰذَاۤ اَمۡ اَنۡتُمۡ لَا تُبۡصِرُوۡنَ

“E magia questa? O siete voi che non vedete”? (52:15)

اِصۡلَوۡهَا فَاصۡبِرُوۡۤا اَوۡ لَا تَصۡبِرُوۡا​ سَوَآءٌ عَلَيۡكُمۡ​ اِنَّمَا تُجۡزَوۡنَ مَا كُنۡتُمۡ تَعۡمَلُوۡنَ

“Entrateci! Che lo sopportiate oppure no, sarà per voi la stessa cosa. Sarete compensati solo di quello che avrete fatto». (52:16)

 

Questi versetti coranici raccontano uno dei piu’ frequenti e diabolici trame dei miscredenti contro il nobile Profeta Mohammad, Pace su di lui. Loro dopo aver chiesto insistentemente all’Inviato di Dio di provare la verdicita’ delle sue parole con un fenomeno sovranaturale, quando si trovavano di fronte a un vero e proprio miracolo Divino, cominciavano a spargere la voce che Mohammad altro non e’ che un potente stregone capace a realizzare delle potenti magie e illusioni. Loro spesso dinnanzi a una manifestazione miracolosa che Iddio l’Altissimo concedeva al Profeta, sussurravano che Mohammad ci sta stregando la mente e gli occhi per nasconderci cosa sta facendo. E proprio qui che il Sacro Corano intima i miscredenti di cambiare i loro atteggiamenti ostili e ingannevoli prima che sia troppo tardi, in quanto dopo la morte e di fronte alla evidenza Eterna non potranno piu’ sostenere di essere stati stregati. Ma i nemici di Allah avevano ormai chiuso il proprio cuore sulla Verita’ restando irremovibili anche di fronte alle Parole di Dio Onnipotente.

Da questi versetti impariamo che:

1. La ostinata irrascibilita’ e testardagine sono due attitudini molto negative che conducono all’Ira Divina e alla eterna disgrazia.

2. Cio’ che viene definito il Catigo Divino in realta’ e’ il risultato diretto e indiscusso della vita e delle scelte che ciascuno di noi decide di adottare nella sua vita terrestre.

3. Deridere i valoro sacri della religione e’ uno dei comportamenti piu’ rimproverati nei Testi Sacri e conduce la persona che abbia adottato tale approccio, a un durissimo castigo nel Giorno del Giudizio.

 

Ed ora ascoltiamo i versetti 17, 18 e 19 della Sura At Tour:

اِنَّ الۡمُتَّقِيۡنَ فِىۡ جَنّٰتٍ وَّنَعِيۡمٍۙ

“In verità i timorati saranno nei Giardini, nelle delizie”, (52:17)

فٰكِهِيۡنَ بِمَاۤ اٰتٰٮهُمۡ رَبُّهُمۡ​ وَوَقٰٮهُمۡ رَبُّهُمۡ عَذَابَ الۡجَحِيۡمِ

“a godersi quello che il loro Signore avrà dato loro. Il loro Signore li avrà preservati dal castigo della Fornace”, (52:18)

كُلُوۡا وَاشۡرَبُوۡا هَـنِٓـيـْئًا ۢ بِمَا كُنۡـتُمۡ تَعۡمَلُوۡنَۙ

“[Sarà detto loro]: «Mangiate e bevete in serenità, [ricompensa questa] per quel che avete fatto!». (52:19)

Come abbiamo compreso da questi versetti il Sacro Corano molto spesso adotta un metodo educativo basato sul ricordare all’uomo che ogni sua azione e intenzione viene valutato senza alcun errore o dimenticanza e nulla sara’ tralasciato, neanche fatti e pensieri piu’ semplici e apparentemente insignificanti, e questo Giudizio Divino sara’ la fonte di premi o castighi che ciascun uomo ricevera’ dopo la morte del suo corpo fisico.

Dobbiamo pero’ menzionare che una persona viene stata salvata dall'inferno dopo che viene ammessa in paradiso, ma in diversi punti del Corano queste due cose sono state menzionate separatamente poiché la salvezza dall'inferno di per sé e’una grande benedizione Divina. E le parole, "e il loro Signore li ha salvati dalla punizione dell'inferno", si riferisce alla verità che la salvezza dell'uomo dall'inferno è possibile solo attraverso la Grazia e la Generosità di Allah, Gloria a Lui l’Altissimo, altrimenti le debolezze umane fanno sì che nella vita di ognuno si verifichino tali difetti che se il Signore non li nascondesse per la Sua grazia e decidesse invece di sottoporlo a responsabilità, nessuno può salvarsi dalla Sua punizione, in quanto tutti gli uomini sono soggetti ai peccati e agli errori. Ecco perché, sebbene l'ingresso in Paradiso sia un grande dono di Allah, il suo essere salvato dall'Inferno è altrettanto una Misericordia Divina .

Da questi versetti comprendiamo che:

1. Il Timore di Allah e la costante vigilanza sulla propria Nafs sono le uniche chiavi del Paradise Eterno.

2. La Betitudine eterna e’ un dono di Dio il Misericordioso che e’ riservato solo ai timorati di Allah e ai coloro che si mettono al servizio dei bisognosi di aiuto.

 

E infine ascoltiamo i versetti 20 e 21 della Sura At Tour:

مُتَّكِـئِيۡنَ عَلٰى سُرُرٍ مَّصۡفُوۡفَةٍ​ ۚ وَزَوَّجۡنٰهُمۡ بِحُوۡرٍ عِيۡنٍ

“[Staranno] appoggiati su divani disposti in ranghi e daremo loro in spose le fanciulle dai grandi occhi neri”. (52:20)

وَالَّذِيۡنَ اٰمَنُوۡا وَاتَّبَعَتۡهُمۡ ذُرِّيَّتُهُمۡ بِاِيۡمَانٍ اَلۡحَـقۡنَا بِهِمۡ ذُرِّيَّتَهُمۡ وَمَاۤ اَلَـتۡنٰهُمۡ مِّنۡ عَمَلِهِمۡ مِّنۡ شَىۡءٍ​ كُلُّ امۡرِیءٍۢ بِمَا كَسَبَ رَهِيۡنٌ

“Coloro che avranno creduto e che saranno stati seguiti nella fede dalla loro progenie, Noi li riuniremo ai loro figli. Non diminuiremo in nulla il merito delle loro azioni, poiché ognuno è pegno di quello che si sarà guadagnato”. (52:21)

 

Il tema trattato nei versetti che appena abbiamo ascoltato è già stato menzionato nella Sura Ar-Raad, versetto 23 e nella Sura Al-Momin, versetto 8, ma qui viene data una notizia ancora più bella e grande. Nel versetto della Sura Ar-Raad è stato detto solo questo: Entreranno nei Giardini, insieme ai giusti tra i loro antenati, mogli e discendenti, e nella Sura Al-Mmin: Gli angeli chiedono perdono per i credenti; dicendo: Nostro Signore... (ammetterlo anche qui) dei loro genitori e mogli e figli che sono giusti. Qui, ciò che è stato detto in aggiunta è che se i figli avessero seguito con fede le orme dei loro padri, si uniranno a loro in Paradiso anche se in base alle lroro azioni potrebbero non meritare tale benedizione, sulla base delle loro azioni, e questa unione non avrà la natura di visite e incontri occasionali, ma saranno alloggiati permanentemente con loro in Paradiso.

Nella parte finale del versetto 21 leggiamo: Noi li riuniremo ai loro figli. Non diminuiremo in nulla il merito delle loro azioni, poiché ognuno è pegno di quello che si sarà guadagnato”. Qui la metafora di rahn (pegno) è molto significativa. Se una persona prende un prestito da qualcuno, e il creditore tiene con sé in pegno un oggetto appartenente al debitore a garanzia del pagamento del suo diritto, il debitore non può riscattare il suo pegno se non paga i debiti; e se non riscatta il pegno entro il termine stabilito, l'articolo impegnato decade. La natura della relazione tra l'uomo e Iddio Onnipotente è stata qui paragonata proprio a questa situazione. Le disposizioni, i poteri, le capacità e l'autorità che Dio ha concesso all'uomo nel mondo sono un debito che il Signore ha dato al Suo servitore, e come garanzia per questo debito l'io dell'uomo è un pegno con Allah. Se l'uomo, impiegando le disposizioni e i poteri e l'autorità nel modo giusto, guadagna il bene con cui si può saldare il debito, riscatterà la cosa impegnata, cioè se stesso, altrimenti dovrà far fronte a una situazione ardua e da cui difficile se non impossibile uscire.

Da questi versetti comprendiamo che:

1. Anche nella vita Eterna, l’uomo e la donna saranno affiancati l’uno con l’altra.

2. Il concetto della famiglia e’ uno dei principali temi trattati nel Sacro Corano che viene esteso anche nella Vita dopo la morte.

3. La scelta del compagno o la compagna della vita e’una scelta decisiva nel destino finale di tutti gli uomini e donne.

 

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