May 19, 2023 07:16 CET

Nel nome di Dio, il Clemente, il Misericordioso. Cari amici di Pars Today Italian, siamo lieti di accompagnarvi anche oggi con l’interpretazione semplice e scorrevole dei versetti del Corano, l’ultimo testo rivelato dal Signore e la Sacra Scrittura di un miliardo e mezzo di persone al mondo.

Amici, oggi cominciamo la lettura e un semplice commento del cinquantaseiesimo brano del Corano, la Sura Al Waqi’a,

l’Evento, di cui il nome deriva appunto dal primo versetto. Stando alle fonti islamiche questa nobile Sura è stata comunicata al nobile profeta dell’Islam negli anni di residenza alla Mecca e come molte altre sure coraniche, parla soprattutto di argomenti di base della fede come la Resurrezione, le condizioni degli uomini nella Vita Eterna e l’orribile sorte che gli aspetterà nel Giorno del Giudizio a coloro che con ostilità hanno negato la fede. Comprende 96 versetti in cui il tema principale è la buona o cattiva sorte degli uomini che nella loro vita terrestre hanno deciso di seguire la via della Fede o la ribellione al loro Signore.

Oggi conosceremo meglio i primi versetti di questa Sura coranica ovvero dal versetto 1al 19.

 

Ora ascoltiamo i versetti 1, 2, 3, 4, 5 e 6 della Sura Al Al Waqi’a, l’Evento:

بِسْمِ اللَّـهِ الرَّحْمَـنِ الرَّحِیمِ

“In nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso”.

إِذَا وَقَعَتِ الْوَاقِعَةُ

“Quando accadrà l’Evento”, (56:1)

 

لَیْسَ لِوَقْعَتِهَا کَاذِبَةٌ

“la cui venuta nessuno potrà negare”,(56:2)

 

خَافِضَةٌ رَافِعَةٌ

“abbasserà [qualcuno e altri] innalzerà”! (56:3)

 

إِذَا رُجَّتِ الْأَرْضُ رَجًّا

“Quando la terra sarà agitata da una scossa”, (56:4)

 

وَبُسَّتِ الْجِبَالُ بَسًّا

“e le montagne sbriciolate”, (56:5)

 

فَکَانَتْ هَبَاءً مُنْبَثًّا

“saranno polvere dispersa”, (56:6)

 

Il principio della Resurrezione è una delle tematiche trattate da diverse angolazioni non solo nel Sacro Corano ma anche in altri testi Sacri, dove i suoi negatori vengono fortemente biasimati e ammoniti per la loro ostilità e irragionevolezza. Lunga la storia dell’esistenza dell’essere umano moltissime persone hanno insistito nella negazione categorica del Giorno del Giudizio, ammettendo a volte persino l’origine Divina della Creazione. Nei versetti che appena abbiamo ascoltato Allah Gloria a Lui l’Altissimo attraverso le Parole del Casro Corano descrive quali terribili catastrofe naturali come terremoto e il diluvio saranno il preludio della fine di questo mondo e l’inizio del Giorno dell’Evento,

da questi versetti impariamo che:

1. Il Grande Evento della Resurrezione sarà anticipata dagli eventi catastrofici come dei fortissimi e devastanti terremoti che causeranno il crollo delle montagne e il precipizio dei diluvi universali.

Il sistema della giustizia Divina non è descrivibile con i parametri di questo mondo. Durante quel enorme Evento la posizione delle persone non sarà decisa in base alle loro ricchezze o potere ma in base alla loro fede e alle loro opere buone.

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Ed ora ascoltiamo i versetti 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13 e 14 della Sura Al Waqi’a:

وَکُنْتُمْ أَزْوَاجًا ثَلَاثَةً

“sarete allora [divisi] in tre gruppi”: (56:7)

 

فَأَصْحَابُ الْمَیْمَنَةِ مَا أَصْحَابُ الْمَیْمَنَةِ

“ i compagni della destra…, e chi sono i compagni della destra”? (56:8)

 

وَأَصْحَابُ الْمَشْأَمَةِ مَا أَصْحَابُ الْمَشْأَمَةِ

“ i compagni della sinistra…, e chi sono i compagni della sinistra”? (56:9)

 

وَالسَّابِقُونَ السَّابِقُونَ

“i primi…, sono davvero i primi”! (56:10)

 

أُولَئِکَ الْمُقَرَّبُونَ

“Saranno i ravvicinati [ad Allah]”, (56:11)

 

فِی جَنَّاتِ النَّعِیمِ

“nei Giardini delle Delizie”, (56:12)

 

ثُلَّةٌ مِنَ الْأَوَّلِینَ

“molti tra i primi”, (56:13)

 

وَقَلِیلٌ مِنَ الْآخِرِینَ

“pochi tra i recenti,” (56:14)

 

i compagni della destra»: i timorati di Allah.

 

Ascoltando questi sconvolgenti versetti troviamo delle particolari classificazioni secondo le quali una parte notevole degli uomini sono i compagni della destra ovvero i timorati di Allah.

Poi vi è un’altra categoria di uomini nominati dal Sacro Corano come i compagni della sinistra che sono i miscredenti, i colpevoli.

In seguito viene nominato un gruppo chiamato i primi, i quali molto probabilmente sono i profeti, primi musulmani, i ravvicinati ad Allah (gloria a Lui l’Altissimo). Lo stesso concetto viene spiegato anche nel versetto 32 della Sura Fatir dove leggiamo: “Facemmo poi eredi della Scrittura i Nostri servi che scegliemmo. Fra essi c’è chi fa torto a se stesso, chi segue una via intermedia, chi vince la gara del bene con il permesso di Allah : questa è la grazia immensa”.

Come vediamo anche questo versetto ci ricorda che anche tra coloro che sono stati scelti come eredi della Scrittura, cioè i musulmani, ci sono diverse categorie di persone. Ci sono coloro che pur credendo non obbediscono alla Legge di Allah (gloria a Lui l’Altissimo) e quindi fanno torto a loro stessi, quelli che assolvono agli obblighi senza fare nulla di più e seguono pertanto quella che viene definita una via intermedia, quelli che si impegnano in uno sforzo maggiore e vincono la gara del bene. Il fatto che questa vittoria sia conseguita con il permesso di Allah e che il versetto si concluda con l’affermazione che essa sia «la Grazia più grande», ci sembra una riprova che l’eccellenza spirituale si può raggiungere solo con una particolare predilezione da parte di Allah.

Da questi versetti comprendiamo che:

1. La vera Beatitudine e disgrazia è quella eterna che ha luogo solo nel mondo eterno. Quante persone durante la loro vita terrestre potevano sembrare i più felici e beati del mondo mentre nell’altra vita saranno i più disgraziati e vili tra tutti.

2. Le buone azioni fanno parte dei valori apprezzati dal Signore l’Altissimo che invita gli uomini nella gara di compiere sempre più azioni di bene e di beneficenza.

3. Il paradiso è la dimora eterna dei veri credenti che nella loro vita hanno fatto tutto solo per seguire la Volontà del Signore il Misericordioso.

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E in fine ascoltiamo i versetti 15, 16, 17, 18 e 19 della Sura Al Waqi’a, l’Evento:

عَلَى سُرُرٍ مَوْضُونَةٍ

“su divani rivestiti d’oro”, (56:15)

 

مُتَّکِئِینَ عَلَیْهَا مُتَقَابِلِینَ

“sdraiati gli uni di fronte agli altri”. (56:16)

 

یَطُوفُ عَلَیْهِمْ وِلْدَانٌ مُخَلَّدُونَ

“Saranno circondati dai fanciulli di eterna giovinezza”, (56:17)

 

بِأَکْوَابٍ وَأَبَارِیقَ وَکَأْسٍ مِنْ مَعِینٍ

“[recanti] coppe, brocche e calici di bevanda sorgiva”, (56:18)

 

لَا یُصَدَّعُونَ عَنْهَا وَلَا یُنْزِفُونَ

“che non darà mal di testa né ebbrezza”; (56:19)

 

Questi versetti che appena abbiamo ascoltato raccontano una parte della gioia e della spensieratezza degli abitanti dei paradisi eterni. Loro sono sempre sereni e rasserenati dal Loro Signore. Vivono delle esperienze gratificanti e meravigliose che non avevano mai vissuti prima di quell’ora. Il loro cibo e le loro bevande sono delicate ma deliziose al massimo. Ogni cosa che potrà renderli felici non mancherà nel paradiso Eterno.

Da questi versetti comprendiamo che:

1. Al contrario di questo mondo nella vita eterna dei paradisi non vi è alcuno spazio per la rivalità o meno ancora per i rancori.

Tutto ciò di cui si dissetano e si cibano agli abitanti dei paradisi sono delle sostanze mai viste o esperimentate prima.

 

 

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