May 28, 2023 07:55 CET

Amici, anche questa settimana, vi proponiamo un altra puntata del programma dedicato alle parole riportate dal Principe dei Credenti, il nobile Imam Alì, Pace e Benedizione su di lui.

Amir a'l-mu'minin, la pace sia su di lui, disse: “La lingua del saggio è dietro il suo cuore, e il cuore dello stupido è dietro la sua lingua”.

As-Sayyid ar-Radi commentando questa Hadith dice: Questa frase ha un significato strano e bello allo stesso tempo. Queste sagge parole ci indicano che il sapiente non usa la sua lingua per parlare se non dopo aver consultato la sua mente ed esercitato la sua osservazione, ma lo stolto pronuncia rapidamente tutto ciò che gli viene in mente senza pensare ne tanto meno riflettere. In questo modo, la lingua del saggio segue il suo cuore mentre il cuore dello stolto segue la sua lingua.

 

 

Un concetto molto elevato questo che viene sottolineato e ribadito anche nella prossima Hikma dove il Principe dei Credenti, l’Imam Alì, Pace su di lui dice: “Lo stolto è nella sua bocca mentre la lingua del saggio è nel suo cuore”. Come vediamo il significato di entrambi i detti è lo stesso. L’uomo dotato di intelletto non apre la boca e non si esprime se non dopo un periodo di riflessione mentre una persona ignorante e stupido anzitutto parla tanto e tutto ciò che le esce dalla bocca è il frutto di una superficiale e passeggera emozione che da l’origine alle parole dette. Ma come è noto a tutti le idee espresse senza alcuna riflessione possono creare non pochi problemi e polemiche in quanto prive di ogni base solida.

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Abbiamo detto che il primo errore dello stupido nel parlare è il suo essere esageratamente loquace, e di conseguenza poco riflessivo e tanto superficiale. E’ evidente che uno solo di questi elementi basterebbe per rovinarci la reputazione, figuriamoci se tutte queste cattive abitudini ci accompagnassero nella vita. Dalle parole del Nobile Imam Alì, Pace e benedizione su di lui, possiamo dedurre che l’intelletto della persona ignorante è imprigionato e reso impotente dalla sua lingua e dalle sue troppe chiacchiere.

Come abbiamo accennato prima, Seyyed Radi, il noto scrittore e intellettuale sciita, conosciuto anche come il “sapiente egiziano” è colui che raccolse i sermoni, le lettere e gli ahadith dell’Imam Alì in un inestimabile libro intitolato Nahjul Balagha. Questo grande sapiente islamico, commentando le parole di Amir Al Momenin, sia lodato dal Signore, ribadisce che nel cuore del saggio regna la riflessione e la saggezza, di cui risultato si vedono nelle sagge parole che dicono mente la lingue e le parole dell’ignorante sono prigionieri della sua superficialità e della sua perenne ignoranza.Nel sermone 176 di Nahjul Balagha, il Principe dei credenti dice: “Giuro su Allah, Gloria a Lui l’Altissimo, non ho visto un timorato di Dio che abbia ottenuto risultati eccellenti della sua buona condotta, se non grazie al fatto che egli sia riuscito a controllare e domare la propria lingue”.

 

 

 

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