Giu 06, 2023 10:24 CET

Salve amici! Vi i presenteremo un altro appuntamento con " i falsi paladini dei diritti umani". Speriamo che sia di vostro gradimento!

L'Unione Africana (UA) afferma che lo status di osservatore di Israele nel blocco delle 55 nazioni del “Continente Nero” è stato sospeso e la delegazione del regime Apartheid di Tel Aviv è stata espulsa dall’ultimo vertice dell’Ua, svoltosi ad Addis Abeba. Non si è fatta attendere la reazione dell’entità sionista che tramite il suo Ministero degli esteri ha accusato - senza alcuna prova - l’Iran di aver orchestrato la mossa. Per molti - persino i media filo israeliani -, il gesto di Tel Aviv è stato interpretato prematuro per non definirlo ridicolo. 

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Per quanto riguarda la scena dell’espulsione dal vertice africano, un video diffuso sulla rete mostra la delegazione israeliana guidata dalla Vicedirettrice generale per l’Africa del Ministero degli esteri, Sharon Bar-Li, che se ne vanno dopo una discussione di diversi minuti. “Israele considera grave l’incidente in cui la vice per l’Africa, ambasciatrice Sharon Bar-Li, è stata rimossa dalla sala dell’Unione Africana nonostante il suo status di osservatore accreditato con badge di accesso” ha dichiarato il portavoce del Ministero, Lior Hayat.  Israele aveva appena ottenuto lo status di osservatore ufficiale dell’Unione Africana nel 2021. L’Autorità Nazionale Palestinese aveva ripetutamente fatto appello ai leader africani per ritirare l’accreditamento di Israele presso l’Unione Africana, alla quale risultano accreditati come osservatori 72 paesi tra cui l’Unione Europea. 

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La disputa sullo status di osservatore di Israele nell’Unione Africana è stata avviata nel luglio 2021 quando l’allora presidente della Commissione dell’UA, Moussa Faki Mahamat, aveva accettato unilateralmente l’accreditamento di Tel Aviv. La mossa ha scatenato le proteste da parte di un certo numero di Stati membri che chiedevano la revoca dello status.  La protesta è stata guidata dal Sud Africa e dall’Algeria, due membri che hanno sostenuto che la decisione era contraria alle dichiarazioni dell’UA a sostegno dei Territori Palestinesi occupati.  Il Congresso Nazionale Africano (CNA), che paragona l’entità sionista ad uno “stato di apartheid”, ha pubblicato una dichiarazione dando un chiaro sostegno alla cacciata della delegazione israeliana.  L’organismo africano CNA ha inoltre affermato che la rimozione israeliana mirava a “sventare un tentativo di indebolire l’attuale vertice dell’Unione Africana dal prendere in considerazione un rapporto che dovrebbe guidare le discussioni sulla concessione o meno dello status di osservatore a Israele”.  Le organizzazioni palestinesi hanno salutato positivamente la rimozione di Bar-li. “L’espulsione è coerente con il sostegno dell’UA al nostro popolo e ai suoi legittimi diritti”, ha affermato in una dichiarazione il movimento Fatah.  Il resto del mondo non è indulgente e complice come l’Unione Europea e gli Usa nei confronti dei crimini israeliani contro i palestinesi. 

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Israele è un regime Apartheid. Ma qual è la posizione di uno Stato africano che si è posto sulla scena internazionale come il simbolo della lotta alla discriminazione razziale? Stiamo parlando del Sudafrica che circa 10 anni fa ha dato l'addio a Nelson Mandela, eroe della lotta contro l'Apartheid. Il Sudafrica in diverse occasioni ha espresso preoccupazione per l’occupazione israeliana in corso sulla terra palestinese e su “porzioni significative della Cisgiordania”, invitando la comunità internazionale a classificare Israele come uno Stato d’Apartheid. 

 

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