Pars Today

  Amici, anche questa settimana, vi proponiamo un altra puntata del programma dedicato alle parole riportate dal Principe dei Credenti, il nobile Imam Alì, Pace e Benedizione su di lui.

 Perle di saggezza che dopo i versetti del Sacro Corano e gli Ahadith del Nobile Profeta Mohammad, sia lodato dal Signore, non hanno eguali tra i testi sacri. Ascoltiamo insieme alcune Hikmat, ovvero le frasi breve del Nahjul Balagha.

 Amir al-mu'minin, la pace sia con lui, disse: “Non c'è ricchezza come la saggezza, nessuna miseria come l'ignoranza, nessuna eredità come la raffinatezza e nessun sostegno come la consultazione”. Nella prima e nella seconda frase di queste parole all'insegna di saggezza, il nobile Imam Alì, Pace su di lui esprime i criteri della povertà e dell'indigenza. In effetti, qual'è la misura e l'estensione della povertà e dell'indigenza? E' possibile sostenere che una persona con una risorsa notevole di soldi e di potere ha molta ricchezza? E per definire la povertà possiamo dire che chi non dispone di una ingente somma di denaro è povero oppure esiste un diverso criterio per definire la ricchezza e la povertà? Vi sono molti versetti coranici e numerosi ahadith sulla saggezza e l'ignoranza. Nel versetto 10 della Sura Mulk, si afferma che quando gli angeli del castigo chiedono alla gente dell'inferno, perché siete entrati nell'inferno; Una delle risposte date dal popolo dell'Inferno è: "Se avessimo ascoltato e ragionato, non saremmo stati tra i compagni dell'Inferno". Da questo versetto possiamo dedurre che seguendo la ragione l'uomo potrà raggiungere il paradiso.

una delle principali caratteristiche di un uomo saggio è che mostra tolleranza dinnanzi al comportamento inadeguato di una persona ignorante e perdona colui che gli ha fatto un torto. Un uomo saggio, ogni volta che si trova di fronte a una fitna, ovvero di fronte a una trama del satana, cerca rifugio in Dio. L'uomo di fede è umile e gentile, non perde la pazienza e trattiene la mano e la lingua e ogni volta che vede una virtù, la considera un premio da parte del Signore. Nella parte finale della hikma che oggi abbiamo ascoltato, il Principe dei credenti dice: Non c'è eredità come la cortesia. Il significato di cortesia in questo contesto vuol dire comportarsi con gentilezza con le persone ed essere educati e premurosi con tutti. E' stato riportato nella storia che l'Imam Ali, sia lodato dal Signore nel bel mezzo della guerra con Muawiyah, il governatore della Siria, si rese conto che due dei suoi più stretti compagni stavano apertamente maledicendo il popolo siriano. Mandò loro qualcuno per fargli smettere di maledire. Sorpresi da questo divieto, i compagni tornarono dall'Imam e dissero: "O Comandante dei Fedeli! Non abbiamo forse ragione ad essere furiosi con loro?" l'Imam disse: "Sì". Hanno detto: "Non sono forse ingiusti?" l'Imam rispose ancora: "Sì". Dissero: "Allora perché ci hai proibito di maledirli?" a quel punto Amir al Momenin rispose; Piuttosto che maledire, ciò che è meglio fare è ricordargli le loro azioni inappropriate e ingiuste.

E infine il nobile Imam Alì nella quarta frase della hikma dice: Nessun supporto sarà come la consulenza. La consulenza ha un'importanza speciale nell'Islam. Lo stesso Profeta Mohammad, Pace e Benedizione su di lui, oltre ad essere benedetto dalla rivelazione, aveva una mente e una saggezza così grande per cui non aveva bisogno dei consigli dei compagni. Ma in molte questioni si consultava con altri e rispettava le opinioni degli esperti. Con questo metodo, da un lato, ha reso i musulmani consapevoli dell'importanza della consultazione e, dall'altro, ha coltivato il potere del pensiero nelle persone. In sostanza, coloro che svolgono il loro importante lavoro con i consigli e la discrezione degli altri, hanno meno probabilità di scivolare in errori o sbagli. Naturalmente, come menzionato in molte narrazioni, il consulente deve essere saggio, timorato di Dio, veritiero, custode di segreti, coraggioso e benevolo, caratteristiche che rendono preziosi i suoi consigli.

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