Nov 29, 2023 08:25 CET

Amici, anche questa settimana vi presentiamo un altra parte del nostro programma dedicato alle sane e buone abitudini che ci aiutano a raggiungere una vita sociale e individuale sana ed equilibrata.

Un traguardo fondamentale da raggiungere che è anche il tema centrale del nostro speciale. vi invitiamo a seguirci. Amici, la puntata di questa settimana sarà dedicata a un tema che ci riguarda tutti noi; fino a che punto dobbiamo e possiamo tener conto del parere degli altri. Vivere per compiacere gli altri può sembrare una bella cosa, ma richiede un impegno non indifferente per chi pensa a tutti tranne che a se stesso. Molto spesso fin da piccoli ci insegnano a soddisfare le richieste altrui, ci educano a fare cose che non vogliamo fare, ma che gli altri si aspettano da noi. In questo modo, iniziamo a rivolgere sempre lo sguardo verso l’esterno e ci dimentichiamo di guardarci dentro. Crescendo, ci rendiamo conto che vivere solo per compiacere agli altri è sbagliato e inutile. Poi arriva il giorno in cui lo sforzo che ci richiedono è talmente grande da costringerci a fermarci e a chiederci: “Chi sono?”, “Cosa voglio davvero?”. Purtroppo, la risposta non è immediata. Renderci conto della situazione può essere il primo passo per intraprendere un nuovo percorso alla riscoperta di noi stessi.

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Compiacere gli altri può fare molto male, perché facciamo cose che non vogliamo e che, spesso, vanno contro i nostri valori. Ad esempio, ci dà fastidio un tipo di comportamento ma, dato che il nostro amico ha questo vizio, lo lasciamo fare senza protestare o peggio ancora lo seguiamo anche in questo comportamento che non è neanche idonei alla nostra personalità. In questo modo, però, accumuliamo frustrazione, rabbia e malessere che, prima o poi, usciranno allo scoperto. È anche possibile che gli altri ci chiedano di agire in una determinata maniera che non è coerente con il nostro modo di essere o di pensare. Ma se non soddisfiamo la loro richiesta, ci guardano con un’espressione contrariata. In una situazione del genere, l’ansia si fa strada dentro noi, fino ad attivare il bottone del “compiacere gli altri”. Solo così l’ansia si placa e gli altri sono contenti. A che prezzo, però? Il prezzo è che non ci mettiamo al primo posto, trascuriamo noi stessi e i nostri bisogni in nome dell’approvazione altrui. Se vogliamo smettere di compiacere gli altri, dobbiamo lavorare molto sulla nostra autostima, perché è proprio una scarsa autostima, insieme alle nostre insicurezze, a spingerci ad agire in questo modo. Quando avremo risollevato la nostra autostima allora potremo cambiare le vecchie abitudini. Cominciamo a dire no quando vogliamo dire no. Diamo la priorità alle nostre decisioni, ai nostri valori morali e a ciò che riteniamo giusto, alle nostre opinioni e alle nostre priorità. Non dobbiamo fare nulla che non ci faccia stare bene. Ci roviniamo la vita inutilmente. Soffriamo e questo dolore lo scontiamo con l’ansia o la depressione. Iniziamo a vivere per noi stessi.

 

 

 

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