Il sentiero della luce (717)
Nel nome di Dio, il Clemente, il Misericordioso. Cari amici di Pars Today Italian, siamo lieti di accompagnarvi anche oggi con l’interpretazione semplice e scorrevole dei versetti del Corano, l’ultimo testo rivelato dal Signore e la Sacra Scrittura di un miliardo e mezzo di persone al mondo.
Oggi iniziamo la lettura della sura Ar-Rumi (I Romani), la 30esima del sacro testo, meccana per la maggiorparte e composta da 60 versetti. Il nome della sura proviene dal secondo versetto, quando si cita la sconfitta dei Romani, quella ovvero subita da Eraclio nel 614 d.C. dinanzi ai persiani.
Ecco subito i primi cinque versetti dalla sura dei Romani:
«الم»، «غُلِبَتِ الرُّومُ»، «فِی أَدْنَى الْأَرْضِ وَهُم مِّن بَعْدِ غَلَبِهِمْ سَیَغْلِبُونَ»، «فِی بِضْعِ سِنِینَ لِلَّـهِ الْأَمْرُ مِن قَبْلُ وَمِن بَعْدُ وَیَوْمَئِذٍ یَفْرَحُ الْمُؤْمِنُونَ»، «بِنَصْرِ اللَّـهِ یَنصُرُ مَن یَشَاءُ وَهُوَ الْعَزِیزُ الرَّحِیمُ»
Alif, Lâm, Mîm. (30:1)
Sono stati sconfitti i Romani (30:2)
nel paese limitrofo; ma poi, dopo essere stati vinti, saranno vincitori, (30:3)
tra meno di dieci anni - appartiene ad Allah il destino del passato e del futuro - e in quel giorno i credenti si rallegreranno (30:4)
dell'aiuto di Allah: Egli aiuta chi vuole, Egli è l'Eccelso, il Misericordioso. (30:5)
In base ai testi storici, nel 614 d.C. l’esercito bizantino guidato dall’imperatore Eraclio venne sbaragliato dai persiani nelle vicinanze della penisola araba; i persiani conquistarono l’Egitto e la Palestina e fu proprio dopo questo evento che Dio rivelò, come avete appreso, che presto i romani avrebbero riscattato la sconfitta vincendo contro i persiani. Quando questa previsione si avverò qualche anno dopo, fu un’ulteriore segnale per i fedeli della potenza di Dio e convinse la gente del fatto che Dio e’ Onnipotente e può dare la sua grazia a chi vuole. Da questi versetti apprendiamo che:
Primo – Le previsioni e le notizie date in anticipo dal Corano su alcuni fatti ne dimostrano la natura miracolosa.
Secondo – Non bisogna mai perdersi d’animo davanti alle sconfitte. Bisogna sempre sperare nel soccorso e nell’aiuto divino.
Terzo – Le azioni di Dio si basano sulla saggezza. La sconfitta o la vittoria dei fedeli dipende da questa immense saggezza; i fedeli hanno il dovere di fare il loro meglio e per l’esito delle loro azioni affidarsi al Signore augurandosi che si verifichino le cose migliori.
Ed ora leggiamo il sesto ed il settimo versetto della sura dei Romani:
«وَعْدَ اللَّـهِ لَا یُخْلِفُ اللَّـهُ وَعْدَهُ وَلَکِنَّ أَکْثَرَ النَّاسِ لَا یَعْلَمُونَ»، «یَعْلَمُونَ ظَاهِرًا مِّنَ الْحَیَاةِ الدُّنْیَا وَهُمْ عَنِ الْآخِرَةِ هُمْ غَافِلُونَ»
Questa e’ la promessa di Allah. Allah non manca alla Sua promessa, ma la maggior parte degli uomini non sa: (30:6)
essi conoscono [solo] l'apparenza della vita terrena e non si curano affatto dell'altra vita. (30:7)
Nei versetti precedenti veniva fatta una previsione sul futuro che si avverò; questi versetti ricordano che le promesse di Dio si avverano sempre e che anche se le persone dalla fede debole non ci credono, tali promesse vengono sempre mantenute. Il problema e’ che alcune persone non considerano la vita dell’aldilà e prendono in considerazione solo gli elementi materiali di questa vita e per questo non riescono a credere alle promesse divine.
Da questi versetti apprendiamo che:
Primo – Quando qualcuno non mantiene le promesse e’ per via della sua impotenza, del suo pentimento o della sua ignoranza ma visto che nessuna di queste caratteristiche può accostarsi a Dio, Egli mantiene sempre le promesse.
Secondo – L’eccessivo attaccamento alla vita materiale rende cieco l’uomo dinanzi ad alcune realtà della vita.
Terzo – Ciò che fà dimenticare l’aldilà alle persone e’ l’eccessiva dipendenza dalla vita mondana.
Il versetto 8 della sura dei Romani prosegue il discorso:
«أَوَلَمْ یَتَفَکَّرُوا فِی أَنفُسِهِم مَّا خَلَقَ اللَّـهُ السَّمَوَاتِ وَالْأَرْضَ وَمَا بَیْنَهُمَا إِلَّا بِالْحَقِّ وَأَجَلٍ مُّسَمًّى وَإِنَّ کَثِیرًا مِّنَ النَّاسِ بِلِقَاءِ رَبِّهِمْ لَکَافِرُونَ»
Non hanno riflettuto in loro stessi? Allah ha creato i cieli e la terra e tutto ciò che vi è frammezzo secondo verità e per un termine stabilito. Molti uomini però non credono nell'incontro con il loro Signore. (30:8)
Questo versetto come tanti altri del Corano invita gli uomini a riflettere e soffermarsi sul Creato. Chi ha creato i cieli e la terra? Questa creazione e’ stata davvero inutile e senza un obbiettivo? Il mondo ha un’inizio ed una fine ben precise? Si può accettare che gli uomini siano esseri intelligenti ma che tutto il Creato sia stato creato inutilmente e senza un obbiettivo particolare? E’ ragionevole credere che la vita degli esseri umani si concluda con la morte e che non ci sia un’altra vita? Molte persone che sono attaccate a questa vita dicono che la giustizia divina nel Giorno del Giudizio non ci sarà ma coloro che riflettono comprendono che senza ciò la vita umana sarebbe insensata. Queste persone sanno che se il Creatore e’ un’essere eccelso e perfetto, la sua creazione non può essere insulsa e senza obbiettivo finale.
Da questo versetto apprendiamo che:
Primo – L’Islam invita gli uomini a riflettere sull’ordine esistente nel creato e a rafforzare quindi la propria fede con la forza del senno e della ragione.
Secondo – La creazione e’ avvenuta per forza di cose con un obbiettivo per preciso ed il mondo avrà una durata ben precisa.
Terzo – Rinnegare l’altra vita, non e’ un qualcosa che sia basato sulla ragione ma piuttosto sui sentimenti di chi e’ fin troppo attaccato alla vita materiale.
MUSICA
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