Dic 22, 2018 12:36 CET
  • Fanatismo: falso volto dell’Islam (63)

Amici anche oggi proseguiremo il discorso sulla comparsa di hadith inventati nel mondo islamico.

Come ben ricorderete nelle puntate precedenti vi abbiamo detto che negli anni successivi alla dipartita del profeta dell'Islam, i primi due califfi, con la scusa di voler evitare che nascessero discordie tra i musulmani per quanto riguarda la narrazione degli hadith attribuiti al profeta, impedirono ai musulmani di raccogliere i suoi detti. E così nel corso degli anni tanti hadith furono destinati alla scomparsa. Questa politica fu seguita anche dai califfi della dinastia Omayade.

Solo nel 100 dell’egira, Omar ibne Abdulaziz, ottavo califfo omayyade-marwanide ordinò di raccogliere gli hadith(detti del profeta) affinché non andassero perduti.

Il divieto di narrare gli hadith del profeta per cento anni dopo la sua scomparsa fece sì che da una parte dei preziosi hadith dell’inviato di Dio andassero persi nel corso degli anni e d’altro canto, aumentò purtroppo, il numero di hadith falsi e inventati attribuiti al Messaggero di Dio.

***

Per poter distinguere infatti gli hadith veri da quelli falsi lo stesso Profeta (as) indico' il Sacro Corano come discrimine.

Un giorno chiesero ad Ali Ibne Abitalib (s), genero e cugino del Profeta, il perché dell'esistenza di differenze nelle tradizioni attribuite a Rasullalah(as), ossia il profeta.Egli rispose:

“Certamente sono comuni tra la gente cose corrette e cose scorrette, vere e false, abrogate ed introdotte, generali e particolari, definite ed indefinite, cose esatte e congetture. Anche durante i giorni del Profeta gli furono attribuiti falsi detti, tanto che ebbe a dire durante un suo sermone: ‘Chi mi attribuisce una falsità avrà per casa l’Inferno’. Coloro che narrano le tradizioni sono di quattro categorie, non di più”.

Poi l’Imam (s) disse che la prima categoria si riferiva ai mentitori ipocriti: “l’ipocrita è una persona che fa una scelta di fede e adotta l’apparenza di un musulmano; non dubita nel peccare né si mantiene lontano dal vizio; coscientemente attribuisce falsi detti al Messaggero di Allah(as). Se la gente sapesse che è un ipocrita e un falso, non accetterebbe niente da lui e non approverebbe quel che dice; ma affermano di essere Compagni del Profeta, di averlo conosciuto, di aver ascoltato i suoi detti direttamente da lui e di aver acquisito da lui la conoscenza: per questo {la gente} accetta quel che dicono. Anche Allah vi ha ben avvertiti riguardo agli ipocriti, descrivendoli molto bene. Essi hanno mentito sul Santo Profeta dopo la sua morte”.

***

Quattro narratori di hadith formavano il nucleo di questi mentitori ipocriti: Abu Hurayrah, menzionato nella puntata precedente, Amr ibn al-As, Mughirah bin Shu'bah (che erano tutti sahabah, vale a dire, Compagni del Profeta) e 'Urwah ibn az-Zubayr (che era uno dei tabi'yin, cioè discepoli dei Compagni). Ci sono centinaia di narratori indipendenti che hanno svenduto la propria religione unicamente per i benefici mondani. Amici nella prossima settimana vi narreremo un episodio di queste false narrazioni.