Giu 22, 2019 12:02 CET
  • Donne in occidente (35) donne occidentali e l'Isis

Lo stereotipo secondo cui i terroristi sono tutti maschi viene messo in discussione dai dati: come abbiamo detto anche la scorsa settimana infatti, gli europei che si sono uniti all’Isis sono per il 17% donne. 

Ma quale è il motivo per cui le donne occidentali si univano e ancora oggi si uniscono ai gruppi terroristici come il Daesh. Come mai una donna cresciuta in una società in cui gode dei cosidetti“diritti civili” e dell’”uguaglianza tra I sessi” dovrebbe sostenere un’organizzazione terroristica che reprime facilmente le donne?

Un’ipotesi è che queste donne, spesso immigrate di seconda generazione, si sentano escluse e alienate dalla società Occidentale.

Secondo Susan Sekorter, psicologa tedesca alcune donne occidentali si aderiscono all’Isis per seguire il marito che si è arruolato in questo gruppo. Altre sono ragazze giovani, che fanno il viaggio da sole o in gruppi di due o tre amiche, nella speranza di diventare le spose di un eroe e in cerca alle fantasie romantiche. 

Raffaello Pantucci, direttore degli studi sulla sicurezza nazionale del Royal United Services Institute for Defence and Security Studies di Londra sostiene invece che le donne unendosi ai gruppi takfiri sognino di contribuire a costruire una società diversa.

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Ras Frient, un ricercatore britannico,  ha studiato la vita di 12 donne aderite all’Isis, 6 provenienti da Gran Bretagna, due dall’Olanda, due dall’Austria ed una dal Canada. 

Secondo Frient uno dei principali motivi per cui queste persone accolgono le ideologie deviate dei gruppi estremisti è il fatto che esse sono in cerca di sicurezza e di identità. Purtroppo la società occidentale in tutti questi anni non è riuscita a restituire la dignità perduta alle donne. Le società moderne in Occidente pur offrendo ai propri cittadini buoni servizi e pur aumentando la qualità della loro vita, hanno privato la loro vita del senso. E quindi I giovani dell’Europa e dell’America vanno in Siria e Iraq per ritrovare l’identità ed I valori  perduti.

Richardson, esperto americano, in un articolo pubblicato su Newsweek scrive:”ho monitorato e esaminato a lungo le attività delle donne americane e inglesi aderite all’Isis sui social network. Mi sono reso conto che esse si sono volontariamente trasferite in Medioriente per unirsi al Daesh. Queste donne abbandonano l’Occidente perchè non gli accontenta più la cosidetta libertà e l’uguaglianza che quei paesi offrono loro.

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I giovani in Occidente da una parte soffrono infatti della crisi di identità. E poi le donne che abbracciano l’Islam si sentono discriminate perché si vestono diversamente, perché portano il velo. E questo le fa sentire meno integrate nella società in cui vivono. Queste giovani vengono giudicate in maniera negativa. C'è molta pressione sulle donne musulmane che non si sentono accettate dalla loro società.

Esse infatti cercano una sorta di società della fratellanza dove ci si aiuta a vicenda, dove non si è mai soli né discriminati, ma si vive tutti insieme come fratelli e sorelle, dove non conta chi sei e da dove vieni, o da quanto supporti la causa, ma importa solo essere lì, far parte del progetto.

Però alcune di loro per cambiare queste condizioni difficili, faccendo un’interpretazione sbagliata della religione,  scelgono i percorsi errati.

Comunque, come per gli uomini, anche per le donne non esiste un unico percorso verso l’estremismo o un unico profilo psicologico di chi si unisce all’Isis.