Pandemia e la crisi economica negli Stati Uniti - 27
La pandemia ha causato una profonda recessione economica a livello internazionale. In questo programma cercheremo di approfondire - citando le osservazioni degli esperti -, l'impatto che la Pandemia del Coronavirus ha avuto a breve termine sull’economia mondiale e in particolar modo su quella americana.
Amici ascoltatori! Benvenuti ad un altro appuntamento con la crisi economica americana ai tempi del Coronavirus. Vi invito a seguirci anche in questa puntata.
Los Angeles negli anni è diventata non solo la capitale mondiale dell’intrattenimento ma anche una tendopoli, con oltre 60'000 senzatetto che dormono in tende per le vie di Los Angeles e sul lungo mare di Venice Beach. La città, come tutta la California, sta attraversando un disastro umanitario che non esiste in nessun'altra città e Stato degli Stati Uniti. Il carovita che ha soffocato la città, un degrado dilagante, un’amministrazione cittadina distratta e poi la pandemia hanno trasformato Los Angeles in un immondezzaio a cielo aperto, dove la delinquenza ha preso il sopravvento. La bella Los Angeles, la Via delle Stelle, il sogno californiano e le spiagge di Venice Beach, oggi, loro malgrado, sembrano essere diventate il set naturale di un film fantascientifico, con migliaia di persone, per la maggior parte drogate e con problemi psichici, abbandonate a loro stesse che si aggirano per le vie della città senza una meta. Le autorità cittadine di recente hanno deciso di provare a liberare la spiaggia dai senzatetto per renderla più accessibile a turisti e residenti. A 200 persone accampate a Venice sono stati offerti almeno sei mesi in abitazioni temporanee attrezzate con servizi sociali e la possibilità di ottenere un voucher per una sistemazione permanente.
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L’8 gennaio 1964 Lyndon Johnson, che poco più di un mese prima aver preso il posto di John F. Kennedy alla Casa Bianca, lanciò uno dei programmi più ambiziosi che un presidente degli Stati Uniti abbia mai proposto: la “guerra alla povertà”, una serie di leggi per aiutare decine di milioni di indigenti attraverso sussidi, investimenti sulla scuola, creazione di un sistema di welfare e altro. Fece l’annuncio dal portico di una casa di Inez, in Kentucky, dove viveva Tom Fletcher, un operaio disoccupato, con la moglie e i loro otto figli. “Il nostro obiettivo è una vittoria schiacciante”, disse Johnson. Cinquantacinque anni dopo il fotografo Matt Black è andato a Inez e ha visitato la stessa casa. Oggi ci vive un uomo che si chiama Harold: “A parte la vernice arancione, l’edificio è uguale a come appare nelle fotografie di quel giorno: gradini di cemento, tetto in lamiera, le tendine appuntate alle finestre, il barometro accanto all’ingresso. Sul portico dalle assi imbarcate ci sono due sdraio e un vecchio divano, insieme a un tavolino pieghevole con tre pacchi di sigari, due secchi (uno pieno di lattine e l’altro a metà) e una catasta di legna da ardere. Dentro il linoleum che riveste il pavimento si sta sollevando ed è riattaccato agli angoli con delle puntine da disegno. Harold siede sotto il portico, con indosso un paio di jeans neri, una maglietta azzurra e delle scarpe da trekking. Di Johnson dice: ‘Ci ha mentito, proprio come tutti gli altri’”.
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