Il Sentiero della Luce 952
Nel nome di Dio, il Clemente, il Misericordioso. Cari amici di Pars Today Italian, siamo lieti di accompagnarvi anche oggi con l’interpretazione semplice e scorrevole dei versetti del Corano, l’ultimo testo rivelato dal Signore e la Sacra Scrittura di un miliardo e mezzo di persone al mondo.
Amici, anche questa settimana continuiamo la lettura del cinquantesimo brano del Corano, la Sura Qaf di cui il nome deriva appunto dal primo versetto. Questa sura è stata comunicata al nobile profeta dell’Islam negli anni di residenza alla Mecca e come le altre sure meccane, parla soprattutto di argomenti di base della fede come il Monoteismo, la Profezia e la Resurrezione. Comprende 45 versetti e inizia come, altre 28 sure del Corano con le “lettere separate”, come abbiamo spiegato, un segreto tra Dio ed il profeta.
Oggi conosceremo meglio dal versetto 31 al 37 di questa Sura coranica.
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Ascoltiamo ora i versetti 31 e 32 della Sura Qaf:
وَأُزْلِفَتِ الْجَنَّةُ لِلْمُتَّقِينَ غَيْرَ بَعِيدٍ
“Il Giardino sarà avvicinato ai timorati”, (50:31)
هَذَا مَا تُوعَدُونَ لِكُلِّ أَوَّابٍ حَفِيظٍ
“«Ecco quel che vi è stato promesso, a [voi e a] chi è pentito, a chi si preserva [dal peccato]”, (50:32)
Amici come vi ricordate i precedenti versetti che abbiamo riportato nelle puntate precedenti parlavano della triste e dolorosa fine che aspetta coloro che con tenacia e ostilità negavano Iddio Altissimo e la veridicità del Giorno del Giudizio, ma nei versetti che appena abbiamo ascoltato il Sacro Corano dipinge la soave e beata vita eterna dei veri e sinceri credenti che hanno sostenuto la Parola di Allah, Gloria a Lui l’Altissimo. Loro avevano aperto il cuore al messaggio Divino e in tutta la durata della loro vita, cercavano di seguire la Retta Via e gli ordini di Dio Onnipotente. Essi come tutti gli altri uomini non erano immuni dagli errori e dagli inganni, ma ogni volta che per errore o dimenticanza scivolavano nel peccatto si rialzavano cercavano l’aiuto dalla forza della fede, chiedendo il perdono del Signore Misericordioso, Clemente.
Da questi versetti abbiamo imparato che;
1. La fede e la fiducia in Dio porta inevocabilmente a Lui l’Altissimo e ci conduce sulla Retta Via.
2. Tutti gli esseri umani compreso i fedeli sono esposti ai peccati e agli errori, ma ciò che fa la differenza tra i credenti e i miscredenti è che i primi sanno riconoscere subito di aver commesso un peccato e pentirsene d’avanti al Signore chiedendo il Suo Perdono.
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A questo punto ascoltiamo i versetti 33, 34 e 35 della Sura Qaf:
مَنْ خَشِيَ الرَّحْمَنَ بِالْغَيْبِ وَجَاءَ بِقَلْبٍ مُنِيبٍ
“a chi teme il Compassionevole nell’invisibile e ritorna [a Lui] con cuore contrito”. (50:33)
ادْخُلُوهَا بِسَلَامٍ ذَلِكَ يَوْمُ الْخُلُودِ
“Entratevi in pace». Questo è il Giorno della perpetuità”; (50:34)
لَهُمْ مَا يَشَاءُونَ فِيهَا وَلَدَيْنَا مَزِيدٌ
“colà avranno tutto quel che vorranno e presso di Noi c’è ancora di più.” (50:35)
Come abbiamo detto anche prima, un vero credente, che la la fede sincera nel Signore, è vigile su se stesso, sulle sue azioni e sulle proprie intenzioni. Lui ha la fede e la certezza che Allah l’Onnisciente è ovunque e nulla potrà mai sfuggire dalla Sua Vista e dalla Sua Conoscienza, e per questo motivo non si permetterà mai e in nessuna circostanza di disobbedire alla Volontà e agli ordini di Dio l’Aaltissimo. Il servo devoto al Creatore dei mondi trova la vera gioia soltanto nella obbedienza al Suo Signore e si intristiosce vedendo la ribellione e l’ostilità dei miscredenti.
Da questi versetti abbiamo compreso che:
1. Il cuore del vero credente è aperto al pentimento e alla invocazione mentre il cuore dei miscredenti e degli ipocriti trova il piacere nel peccatto e nel disobbedienza al Signore.
2. Tenersi lontani dai peccati in pubblico è utile sia individualmente che al livello comunitario ma abbandonare definitivamente il peccatto in tutte le circostanze, anche quando si è soli è il sintomo di vera fede.
3. L’uomo per la sua Fitra o la sua naturra Celeste chiede e cerca l’Infinito.
4. Il Paradiso riservata ai devoti servi del Signore, è il l’unico luogo di assoluta pace e beatitudine.
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E infine ascoltiamo i versetti 36 e 37 della Sura Qaf:
وَكَمْ أَهْلَكْنَا قَبْلَهُمْ مِنْ قَرْنٍ هُمْ أَشَدُّ مِنْهُمْ بَطْشًا فَنَقَّبُوا فِي الْبِلَادِ هَلْ مِنْ مَحِيصٍ
“Quante generazioni sterminammo prima di loro, che pure erano più potenti di loro e che inutilmente cercarono, percorrendo le contrade, di sfuggire [al castigo]”! (50:36)
إِنَّ فِي ذَلِكَ لَذِكْرَى لِمَنْ كَانَ لَهُ قَلْبٌ أَوْ أَلْقَى السَّمْعَ وَهُوَ شَهِيدٌ
“In ciò vi è un monito per chi ha un cuore, per chi presta attenzione e testimonia”. (50:37)
I versetti che appena abbiamo ascoltati in realtà sono un vero e proprio campanello d’allarme per i tiranni e gli ingiusti che gli ricirdano l’invincibilità assoluta e indubbio di Allah, Gloria a Lui l’Altissimo. Coloro che pensano di poter vincere la Forza Divina si illudono di avere il potere ma la lunghissima storia della vita umana sulla terra è suffientemente chiaro sulla orribile fine degli arroganti e ingiusti. Basterebbe leggere la dura e terribile sorte dei re e dei faraoni che avevano costruito castelli apparentemente invincibili per se e per la loro famiglia ma di fronte all’Ira di Dio Onnipotente non hanno avuto neanche il tempo di reagire o di diffendersi,
da questi versetti impariamo che:
1. Studiare la storia dei popoli passati può rappresentare una validissima guida per le generazioni future.
2. Annientare l prepotenti che sottomettono i popoli con l’ingiustizia è la Trdizione certa e invariabile di Dio l’Altissimo.
3. Il potere è un elemento di rischio per tutti soprattutto per coloro che hanno dimenticato di essere una vera e propria nullità dinnanzi al Signore l’Onnipotente e l’Onnisciente.