Il Sentiero della Luce -975
Nel nome di Dio, il Clemente, il Misericordioso. Cari amici di Pars Today Italian, siamo lieti di accompagnarvi anche oggi con l’interpretazione semplice e scorrevole dei versetti del Corano, l’ultimo testo rivelato dal Signore e la Sacra Scrittura di un miliardo e mezzo di persone al mondo.
Amici, oggi continueremo con la lettura e un semplice commento del cinquantacinquesimo brano del Corano, la Sura Ar-Rahman
Il Compassionevole, di cui il nome deriva appunto dal primo versetto. Non vi è la certezza se questa sura è stata comunicata al nobile profeta dell’Islam negli anni di residenza alla Mecca o Medina e come molte altre sure coraniche, parla soprattutto di argomenti di base della fede come la Resurrezione e le ostilità dei miscredenti e la orribile sorte che gli aspetterà nel Giorno del Giudizio. Comprende 78 versetti al termine dei quali più volte viene posta questa domanda ai miscredenti “Quale dunque dei benefici del vostro Signore negherete”?
Oggi conosceremo meglio dal versetto 10 al 18 di questa Sura coranica.
Ora ascoltiamo i versetti 10, 11, 12 e 13 della Sura Al Ar Rahman, il Compassionevole:
وَالْأَرْضَ وَضَعَهَا لِلْأَنَامِ
“La terra l’ha disposta per le creature”: (55:10)
فِیهَا فَاکِهَةٌ وَالنَّخْلُ ذَاتُ الْأَکْمَامِ
“vi crescono frutti e palme dalle spate protette”, (55:11)
وَالْحَبُّ ذُو الْعَصْفِ وَالرَّیْحَانُ
“e cereali nei loro involucri e piante aromatiche”. (55:12)
فَبِأَیِّ آلَاءِ رَبِّکُمَا تُکَذِّبَانِ
“Quale dunque dei benefici del vostro Signore negherete”?(55:13)
Tra gli innumerevoli doni del Signore all’uomo, è la terra dove l’uomo trova tutto il necessario per la sua sopravvivenza. Come è noto a tutti, nell’arco della lunghissima vita del pianeta Terra, vi sono state tantissime specie di animali e piante che si sono estinte a causa della impossibilità di trovare il cibo o altro, mentre l’essere umano non solo no ha mai corso il rischi di estinzione bensì è riuscito a trovare le condizioni migliore per la sua vita sulla terra. Questo dono speciale riservato soprattutto agli uomini dal Signore l’Onnipotente, viene menzionato più volte nei versetti che abbiamo appena ascoltato per fargli conoscere la fonte inesorabile della Vita.
Da questi versetti impariamo che:
1. Conoscere i doni del Signore e saper riconoscere la loro provenienza Divina, è uno strumento di Conoscenza che semina la gratitudine e la devozione nel cuore di coloro che hanno la fede I Allah, Gloria a Lui l’Altissimo.
2. La frutta in generale ha una importanza particolare nel nutrimento dell’uomo e tra tutti i frutti i datteri ne hanno un valore particolare dal punto di vista nutritivo e anche morale.
3. I profumi dei fiori e delle pietanze anche essi sono dei doni del Signore all’uomo.
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Ed ora ascoltiamo i versetti 14, 15 e 16 della Sura Ar Rahman:
خَلَقَ الْإِنْسَانَ مِنْ صَلْصَالٍ کَالْفَخَّارِ
“Creò l’uomo di argilla risonante come terraglia”, (55:14)
وَخَلَقَ الْجَانَّ مِنْ مَارِجٍ مِنْ نَارٍ
“e i dèmoni da fiamma di un fuoco senza fumo”. (55:15)
فَبِأَیِّ آلَاءِ رَبِّکُمَا تُکَذِّبَانِ
“Quale dunque dei benefici del vostro Signore negherete? (55:16)
In questo tratto della Sura Ar Rahman, Il Sacro Corano racconta la creazione dell’uomo e del Jinn, che molto spesso viene tradotto come il demone. Come vediamo, l’uomo pur essendo la corona sul capo della stessa creazione, proviene dalle radici umilissime e persino molto nasse come il fango. Ma ciò che ha reso l’uomo migliore degli altri creati non è la sua parte materiale ed esteriore bensì il Soffio Divino nel suo Spirito.
L’altra creazione nominata più volte nei versetti che abbiamo ascoltato è il Jinn che al contrario dell’uomo che proviene dalla terra, ha le sue radici nel fuoco. I jinn come gli uomini sono divisi tra i credenti e i miscredenti e anche al loro come all’uomo è stata dedicata un’intera Sura coranica. Stando a quanto leggiamo nel Sacro Corano il satana è uno jinn che ha disobbedito il Suo Signore pretendo di essere migliore dell’uomo.
Dai versetti che abbiamo ascoltato comprendiamo che:
1. L’acqua, la terra e il fuoco non sono esseri viventi ma per Volontà Divina sono stati scelti come la fonte della vita.
2. I Jinn come gli uomini sono degli esseri materiali che vivono sul pianeta terra.
3. Negar l’invisibile è un errore irrimediabile in quanto limita fortemente l’intelletto e la comprensione umana.
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e in fine ascoltiamo i versetti 17 e 18 della nobile Sura Ar Rahman, il Compassionevole:
رَبُّ الْمَشْرِقَیْنِ وَرَبُّ الْمَغْرِبَیْنِ
“Il Signore dei due Orienti e il Signore dei due Occidenti”. (55:17)
فَبِأَیِّ آلَاءِ رَبِّکُمَا تُکَذِّبَانِ
“Quale dunque dei benefici del vostro Signore negherete? (55:18)
In base a quanto credono gli astrologi nel suo movimento apparente il sole si leva in autunno/ e inverno a sud-est e tramonta a sud- ovest mentre in primavera ed estate si leva a nord-est e tramonta a nord-ovest. Questa interpretazione è la spiegazione classica che viene attribuito al versetto 17. Naturalmente altri significati che si riferiscono alla contemporanea pregnanza divina nel mondo terreno e in quello invisibile, in questa vita come nell’altra, non sono esclusi né escludibili.
E anche qui viene ripetuta la domanda ai negatori del Signore secondo la maggior parte dei commentatori coloro ai quali viene rivolta questa domanda, che si ripete ben 30 volte in questa sura, sono gli uomini e i Jinn.
Da questi versetti comprendiamo che:
1. Il Sacro Corano molto spesso invita gli uomini a meditare nella creazione della terra e dei cieli, come delle stelle e della luna.
2. Nulla di ciò che accade nell’Universo è casuale, anzi tutto segue un ordine precisa voluta applicata dal Signore l’Onnipoten
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