Apr 30, 2023 10:04 CET

Nel nome di Dio, il Clemente, il Misericordioso. Cari amici di Pars Today Italian, siamo lieti di accompagnarvi anche oggi con l’interpretazione semplice e scorrevole dei versetti del Corano, l’ultimo testo rivelato dal Signore e la Sacra Scrittura di un miliardo e mezzo di persone al mondo.

Amici, oggi continueremo con la lettura e un semplice commento del cinquantacinquesimo brano del Corano, la Sura Ar-Rahman

Il Compassionevole, di cui il nome deriva appunto dal primo versetto. Non vi è la certezza se questa sura è stata comunicata al nobile profeta dell’Islam negli anni di residenza alla Mecca o Medina e come molte altre sure coraniche, parla soprattutto di argomenti di base della fede come la Resurrezione e le ostilità dei miscredenti e la orribile sorte che gli aspetterà nel Giorno del Giudizio. Comprende 78 versetti al termine dei quali più volte viene posta questa domanda ai miscredenti “Quale dunque dei benefici del vostro Signore negherete”?

Oggi conosceremo meglio dal versetto 19 al 30 di questa Sura coranica.

Ora ascoltiamo i versetti 19, 20 e 21 della Sura Al Ar Rahman, il Compassionevole:

 

مَرَجَ الْبَحْرَیْنِ یَلْتَقِیَانِ

“Ha lasciato liberi mari affinché si incontrassero”. (55:19)

 

بَیْنَهُمَابَرْزَخٌ لَا یَبْغِیَانِ

“[ma] fra loro vi è una barriera che non possono oltrepassare”. (55:20)

 

فَبِأَیِّ آلَاءِ رَبِّکُمَا تُکَذِّبَانِ

“Quale dunque dei benefici del vostro Signore negherete? (55:21)

 

I versetti che appena abbiamo ascoltato parlano di uno dei fenomeni naturali più interessanti ovvero l’immensa stesura degli oceani i quali coprono tre quarti del pianeta terra. I mari e oceani oltre ad essere la fonte dell’acqua la quale di per sé da l’origine alla vita è anche la fonte inesorabile di cibo per tutti gli animali marini da quelli microscopico alle balene e gli squali. Il Sacro Corano qui parla di un fenomeno naturale molto misterioso;le acque che si incontrano nei mari e negli oceani ma non si mischiano che possono essere le acque piovane e quelle dei fiumi, laghi, mari, oppure quelle dolci e quelle salate, o ancora quelle dell’Atlantico e del Mediterraneo. L’oceanografia ha stabilito che i mari si compenetrano solo apparentemente e che ogni mare ha sue peculiari caratteristiche per quanto riguarda salinità, densità, temperatura. In realtà esistono delle vere e proprie barriere, di cui si è avuta la prova, utilizzando ad esempio la fotografia all’infrarosso. Quando le acque oltrepassano queste barriere, si trasformano e assumendo le caratteristiche del mare in cui sono confluite, cioè diventano proprio il mare in cui sono confluite.

Da questi versetti impariamo che:

1. La natura e i suoi fenomeni sono una chiara manifestazione dell’Onnipotenza di Allah Gloria a Lui l’Altissimo.

2. La terra e gli oceani nella loro immensità si sottomettono alla Volontà Divina.

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Ed ora ascoltiamo i versetti 22, 23, 24 e 25 della Sura Ar Rahman:

 

یَخْرُجُ مِنْهُمَا اللُّؤْلُؤُ وَالْمَرْجَانُ

“Da entrambi si estraggono la perla e il corallo”. (55:22)

 

فَبِأَیِّ آلَاءِ رَبِّکُمَا تُکَذِّبَانِ

“Quale dunque dei benefici del vostro Signore negherete”? (55:23)

 

وَلَهُ الْجَوَارِ الْمُنْشَآتُ فِی الْبَحْرِ کَالْأَعْلَامِ

A Lui [appartengono] le navi, alte sul mare come colline”. (55:24)

 

فَبِأَیِّ آلَاءِ رَبِّکُمَا تُکَذِّبَانِ

“Quale dunque dei benefici del vostro Signore negherete”? (55:25)

 

Questi versetti trattano il tema del fondamentale ruolo dei mari e degli oceani nella vita dell’uomo e di come la sua sopravvivenza ne dipende direttamente. Ciò che viene estratto dalla profondità dei mari, come le perle sono una grande ricchezza per gli uomini di tutti i tempi. Ma come è noto a tutti l’utilizzo più importante che l’uomo fa dei mari è quello di far navigare le sue navi e pescherecci per trasportare gli uomini e le merci e per pescare i pesci. La particolarità delle vie marine è che al contrario delle vie terrestri l’uomo per poterci navigare non ha bisogno di pianificare la sua superficie, al contrario della terra che deve essere preparata per poter essere utilizzata dalle macchine e da altri mezzi di trasporto.

Da questi versetti impariamo che:

1. L’habitat naturale dell’uomo è la terra ma lui ha bisogno dei mari e degli oceani per continuare a vivere.

2. Coloro che negano il Signore dei mondi, l’Onnisciente, in realtà si sono privati da una grande fonte di conoscenza.

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E in fine ascoltiamo i versetti 26, 27, 28, 29 e 30 della Sura Ar Rahman, il Compassionevole:

 

کُلُّ مَنْ عَلَیْهَا فَانٍ

“Tutto quel che è sulla terra è destinato a perire”, (55:26)

 

وَیَبْقَى وَجْهُ رَبِّکَ ذُو الْجَلَالِ وَالْإِکْرَامِ

“[solo] rimarrà il Volto del tuo Signore, pieno di Maestà e di Magnificenza”. (55:27)

 

فَبِأَیِّ آلَاءِ رَبِّکُمَا تُکَذِّبَانِ

“Quale dunque dei benefici del vostro Signore negherete”? (55:28)

 

یَسْأَلُهُ مَنْ فِی السَّمَاوَاتِ وَالْأَرْضِ کُلَّ یَوْمٍ هُوَ فِی شَأْنٍ

“Lo invocano tutti quelli che sono nei cieli e sulla terra. È ogni giorno in [nuova] opera”. (55:29)

 

فَبِأَیِّ آلَاءِ رَبِّکُمَا تُکَذِّبَانِ

“Quale dunque dei benefici del vostro Signore negherete”? (55:30)

Come recitano questi versetti ciò che rimarrà e no è destinata a perire è solo ed esclusivamente il Volto del Signore, nel senso dell’eternità della realtà divina, come riporta anche il versetto 88 della Sura Al Qassas: “Non invocare nessun altro dio insieme con Allah. Non c’è dio all’infuori di Lui. Tutto perirà, eccetto il Suo Volto. A Lui appartiene il giudizio e a Lui sarete ricondotti”.

Come vediamo questa frase è una forma tipica dell’espressione Coranica in cui la menzione del «Volto di Allah» sta per Allah Stesso, Gloria a Lui l’Altissimo.

L’attività divina è continua, Allah, Gloria a Lui l’Altissimo, non è indifferente alle vicissitudini delle Sue creature. La Sua presenza e la Sua opera governano il creato in modo dinamico e incessante.

Da questi versetti impariamo che:

1. La morte è una legge universale che comprende tutti gli esseri viventi tranne Iddio l’Altissimo.

2. Confidarsi in qualcuno al di fuori di Allah, Gloria a Lui l’Altissimo, è una opera destinata a fallire sempre e comunque.

3. La creazione da una parte è il simbolo dell’Onnipotenza del Signore dei mondi ma dall’altra dimostra la Sua Immensa Clemenza e Misericord

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