Giu 06, 2023 10:52 CET

Nel nome di Dio, il Clemente, il Misericordioso. Cari amici di Pars Today Italian, siamo lieti di accompagnarvi anche oggi con l’interpretazione semplice e scorrevole dei versetti del Corano, l’ultimo testo rivelato dal Signore e la Sacra Scrittura di un miliardo e mezzo di persone al mondo.

Amici, anche oggi continueremo la lettura e un semplice commento del cinquantaseiesimo brano del Corano, la Sura Al Waqi’a,

l’Evento, di cui il nome deriva appunto dal primo versetto. Stando alle fonti islamiche questa nobile Sura è stata comunicata al nobile profeta dell’Islam negli anni di residenza alla Mecca e come molte altre sure coraniche, parla soprattutto di argomenti di base della fede come la Resurrezione, le condizioni degli uomini nella Vita Eterna e l’orribile sorte che gli aspetterà nel Giorno del Giudizio a coloro che con ostilità hanno negato la fede. Comprende 96 versetti in cui il tema principale è la buona o cattiva sorte degli uomini che nella loro vita terrestre hanno deciso di seguire la via della Fede o la ribellione al loro Signore.

Oggi conosceremo meglio dal versetto 41 al 56 di questa nobile Sura coranica.

 

Ora ascoltiamo i versetti 41, 42, 43, 44, 45 e 46 della Sura Al Waqi’a, l’Evento:

وَأَصْحَابُ الشِّمَالِ مَا أَصْحَابُ الشِّمَالِ

“E i compagni della sinistra, chi sono i compagni della sinistra”? (56:41)

 

فِی سَمُومٍ وَحَمِیمٍ

“[saranno esposti a] un vento bruciante, all’acqua bollente”, (56:42)

 

وَظِلٍّ مِنْ یَحْمُومٍ

“all’ombra di un fumo nero”, (56:43)

 

لَا بَارِدٍ وَلَا کَرِیمٍ

“non fresca, non piacevole”. (56:44)

 

إِنَّهُمْ کَانُوا قَبْلَ ذَلِکَ مُتْرَفِینَ

“Già furono genti agiate”, (56:45)

 

وَکَانُوا یُصِرُّونَ عَلَى الْحِنْثِ الْعَظِیمِ

“e persistevano nel grande peccato”, (56:46)

 

Amici come vi ricorderete nelle puntate precedenti abbiamo detto che in base a ciò che si può dedurre chiaramente dalla Sura Al Waqi’a, nel Giorno del Giudizio Universale gli uomini vengono suddivisi in tre gruppi, i ravvicinati e i beati e il terzo gruppo è il tema principale di questo brano della Sura l’Evento, nella quale viene definito coloro che ricevono il libro dei loro reso conto nella mano sinistra a causa delle loro cattive azioni durante la propria vita terrestre. Questa gente viene condotta all’inferno che la peggiore dimora possibile in quante riserva ai suoi abitanti i dolori e le pene più dolorose e temibili che si possa esistere. In poche parole un trattamento così drastico e penoso è riservato a coloro che pur sapendo e conoscendo la Verità l’hanno sempre negata e osteggiata.

Da questi versetti impariamo che:

1. Uno dei motivi per cui l’uomo dimentica totalmente le sue radici e il motivo per cui è stato creato, è rascorrere troppo tempo a godere dei piaceri mondani.

2. cadere nel peccato di per sé non causa la perdizione definitiva dell’uomo e la sua triste sorte nell’inferno, bensì ciò che conduce direttamente l’uomo all’inferno è persistere sui propri errori chiudendo gli occhi e il cuore alla Verità.

 

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Ed ora ascoltiamo i versetti 47, 48, 49 e 50 della Sura Al Waqi’a:

 

وَکَانُوا یَقُولُونَ أَئِذَا مِتْنَا وَکُنَّا تُرَابًا وَعِظَامًا أَإِنَّا لَمَبْعُوثُونَ

“e dicevano: «Dopo che saremo morti e ridotti in polvere ed ossa, saremo forse resuscitati”? (56:47)

 

أَوَآبَاؤُنَا الْأَوَّلُونَ

“E [così pure] i nostri avi?». (56:48)

 

قُلْ إِنَّ الْأَوَّلِینَ وَالْآخِرِینَ

“Di’: «In verità sia i primi che gli ultimi”, (56:49)

 

لَمَجْمُوعُونَ إِلَى مِیقَاتِ یَوْمٍ مَعْلُومٍ

“saranno riuniti nel convegno del Giorno stabilito». (56:50)

 

Spiegando i motivi per cui gli abitanti dell’inferno si sono meritati una tale disgrazia, il Sacro Corano spiega che tra le ragioni principali che portano l’uomo all’inferno, è l’ostilità con cui loro si sono comportati dinnanzi ai Messaggeri di Allah, Gloria a Lui l’Altissimo. Loro deridendo le Parole di Dio, l’Onnisciente, dicevano come essere possibile che le persone morte e incenerite in terra possano essere risuscitate e rivivere a tutti gli effetti.

A questo punto Iddio l’Altissimo spiega come un tale evento sia non solo fattibile ma persino molto facile per Dio Il Creatore dei mondi. Colui che ha creato il mondo da nulla potrebbe far rivivere i morti nel Giorno del Giudizio.

Da questi versetti comprendiamo che:

1. I miscredenti non hanno mai potuto portare motivi e ragionamenti che possano negare l’esistenza della vita dopo la morte, loro si sono solo basati sulle loro regole materiali.

Nel Giorno del Giudizio, tutti gli uomini si presenteranno in un unico momento di Fronte al Giudizio Divino.

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E in fine ascoltiamo i versetti 51, 52, 53, 54, 55 e 56 della nobile Sura Al Waqi’a, l’Evento:

 

ثُمَّ إِنَّکُمْ أَیُّهَا الضَّالُّونَ الْمُکَذِّبُونَ

“Quindi in verità voi traviati, voi negatori”, (56:51)

 

لَآکِلُونَ مِنْ شَجَرٍ مِنْ زَقُّومٍ

“mangerete dall’albero Zaqqum”, (56:52)

 

فَمَالِئُونَ مِنْهَا الْبُطُونَ

“ve ne riempirete il ventre”, (56:53)

 

فَشَارِبُونَ عَلَیْهِ مِنَ الْحَمِیمِ

“e ci berrete sopra acqua bollente”, (56:54)

 

فَشَارِبُونَ شُرْبَ الْهِیمِ

“berrete come cammelli morenti di sete”. (56:55)

 

هَذَا نُزُلُهُمْ یَوْمَ الدِّینِ

“Ecco cosa sarà offerto loro nel Giorno del Giudizio”. (56:56)

 

Proseguendo con la descrizione delle condizioni penose e terribili dei miscredenti e associatori nel Giorno del Giudizio, il Sacro Corano spiega che tutto ciò per cui la gente dell’inferno viene castigato si racchiude nella loro ostilità dinnanzi alle Parole di Dio e di fronte ai Messaggeri di Dio, pur sapendo che quelle Parole Sacre erano l’espressione veritiera della Volontà Di Dio l’Altissimo e quei Messaggeri erano stati veramente scelti e incaricati da parte di Allah Grazia a Lui l’Altissimo.

Da questi versetti possiamo dedurre che:

1. Vi sono molte persone che in apparenza ci sembrano fuori dalla fede mentre non è così, in quanto ciascuno di noi fino all’ultimo dei suoi momenti di vita ha l’opportunità di pentirsi e mettersi sulla Retta Via.

Iddio l’Altissimo è il Giusto e il Misericordioso per eccellenza. Tutto ciò che ci troveremo nella Vita Eterna dopo la morte è il risultato diretto e indiscusso delle nostre azioni e intenzioni.

 

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