Iraniani Famosi (197): Seybuye’ (p.4)
Cari amici, prosegue il discorso sul famoso grammatico e filosofo persiano, ovvero Seybuye’.
Abū Bishr ʿAmr ibn ʿUthmān ibn Qanbar al-Baṣrī, noto anche con lo pseudonimo di Sībawayh o Seybuye’, vissuto tra il 765 e il 793, è stato un grammatico, filosofo e arabista persiano musulmano. Grammatico e filosofo persiano musulmano, Seybuye’ fu la personalità di maggiore spicco scientifico della Scuola di grammatici di Basra e il pionieristico autore di un fondamentale testo di linguistica araba, l'al-Kitāb, ossia "Il libro", in 5 volumi, che costituisce un'autentica enciclopedia della grammatica della lingua araba. Qui vogliamo parlarvi proprio della sua immortale opera, Al-Kitab o Il Libro.
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Il Kitāb si articola su 5 volumi, tanto da essere una vasta e analitica enciclopedia della grammatica araba, per lo più non tradotta in alcuna lingua occidentale. La sua vastità indusse i grammatici più tardi a sintetizzare l'opera in una forma semplice e descrittiva per un pubblico più ampio di lettori e studenti, maggiormente in grado di destreggiarsi tra sintassi morfologia e fonetica, grazie a un'appendice del Libro. Ogni capitolo introduce uno specifico concetto, con un'acconcia definizione. I verbi arabi possono indicare tre tempi (passato, presente, futuro), riassimubili in due forme, definite "compiute" e "incompiute" (presente e futuro). Sībawayh normalmente illustra i suoi concetti e le regole citando versi poetici, per lo più preislamici di poeti beduini e talora della prima poesia omayyade. Per quanto sia un libro di grammatica, Sībawayh estese il suo interesse alla fonologia araba, alla pronuncia standard dell'alfabeto arabo e alle sue varianti, occupoandosi anche della moralità del discorso, in quanto scaturente dal comportamento etico umano. Molti linguisti apprezzarono grandemente l'al-Kitāb tra cui Abu Hayyan al-Gharnati, il primo grammatico della sua era ad aver imparato a memoria quel testo.