Iraniani Famosi (200): Zamakhsharī
Cari amici, in questa puntata vi parliamo di Zamakhsharī, famosissimo teologo e filosofo persiano.
Abū l-Qāsim Mahmūd ibn ʿUmar al-Zamakhsharī, vissuto tra il 1074 ed il 1144, è stato un teologo e filosofo persiano. Fu un celebre commentatore del Corano, influenzato nella sua opera principale (l'al-Kashshāf ), dal mutazilismo. Nativo del villaggio di Zamakshar, per molti anni visse a Mecca, tanto da guadagnarsi, appunto, il soprannome di Jār Allāh (Il vicino di Dio). Più tardi si spostò nel Khwārezm, dopo aver studiato a Bukhara e Samarcanda, godendo dell'aiuto scientifico dei grandi giuristi di Baghdad. Cercò in vario modo di entrare nelle grazie del famoso vizir selgiuchide Niẓām al-Mulk, di alcuni altri dignitari selgiuchidi e degli stessi Sultani Muḥammad b. Malikshāh e Sanjar, con identici risultati, pur ricevendo da essi qualche somma di denaro per i suoi componimenti elogiativi loro dedicati. Ottenne più tardi miglior esito grazie alla generosità di sovrani Khwārezmshāh, quali Muḥammad b. Anūshtakīn e suo figlio Atsız. Fu poi gratificato anche dallo Sharīf di Mecca, ʿAlī b. ʿĪsā b. Ḥamza b. Wahhās, di idee mutazilite e buon letterato, e dall'atabeg buride di Damasco Tāj al-Mulūk Ṭughtakīn. Abbracciò le idee mutazilite e la linea interpretativa del Qāḍī ʿAbd al-Jabbār e redasse un notissimo commentario coranico (tafsīr, intitolato al-Kashshāf ʿan ḥaqāʾiq al-tanzīl, ancora ampiamente diffuso e utilizzato nelle aree più orientali dall'ecumene islamica.
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Raccolse anche una silloge di proverbi, l'al-Mustaqṣf fī amthāl al-ʿArab, che ebbe una popolarità pari a quella assai apprezzata di al-Maydanī, la Majmaʿ al-amthāl, sulla quale cui poi lavorò Georg Freytag. Nel campo dell'adab, scrisse un commento alla Lāmiyyat al-ʿArab (ode in rima lam degli Arabi) di al-Shanfara, il Kitāb aʿjab al-ʿadjab fī sharḥ Lāmiyyat al-ʿArab. Morì nel 1144 nella capitale corasmia di Gorgan (attuale capitale della regione persiana del Gulestan).