Mar 15, 2021 08:45 CET

Nel nome di Dio, il Clemente, il Misericordioso. Cari amici di Pars Today Italian, siamo lieti di accompagnarvi anche oggi con l’interpretazione semplice e scorrevole dei versetti del Corano, l’ultimo testo rivelato dal Signore e la Sacra Scrittura di un miliardo e mezzo di persone al mondo.

Da alcune puntate abbiamo avviato la lettura del quarantaquattresimo brano del Corano, la sura Ad- Dukhan (“Il Fumo"). Questa sura è stata comunicata al nobile profeta dell’Islam negli anni di residenza alla Mecca e come le altre sure meccane, parla soprattutto di argomenti di base della fede come il Monoteismo, la Profezia e la Resurrezione. Comprende 59 versetti e inizia come, altre 28 sure del Corano con le “lettere separate”, come abbiamo spiegato, un segreto tra Dio ed il profeta.

Ecco ora i versetti numero 28 e 29 della sura Ad- Dukhan o il Fumo che è uno dei segni che precederanno il Giorno del Giudizio:

كَذَلِكَ وَأَوْرَثْنَاهَا قَوْمًا آخَرِينَ

“Così fu: demmo tutto ciò in eredità ad altro popolo”. (28:44)

 

فَمَا بَكَتْ عَلَيْهِمُ السَّمَاءُ وَالْأَرْضُ وَمَا كَانُوا مُنْظَرِينَ

“Non li piansero né il cielo né la terra e non fu concessa loro dilazione alcuna”. (29:44)

 

Anche questi versetti come diversi riportati nel Sacro Corano raccontano la storia del nobile Profeta Mose, del suo popolo e del ribellione del faraone d’Egitto dinnanzi alla Volontà Divina.

Stando al racconto coranico, il popolo di Mose, sia lodato dal Signore, dopo l’annegamento di Faraone fecero ritorno all’Egitto dove regnarono per secoli.

Dal versetti riportati possiamo dedurre che:

1- L’annientamento degli oppressori è una Tradizione irrevocabile di Dio Altissimo ed è un motivo di riflessione per tutte le popolazioni.

2- Esiste una forma intelligente di vigilanza nel mondo in base alla quale non solo gli uomini ma anche tutti i componenti della natura sono in contrasto con l’ingiustizia.

Musica

Ascoltiamo ora il versetti 30, 31, 32 e 33 della Sura Ad Dukhan:

وَلَقَدْ نَجَّيْنَا بَنِي إِسْرَائِيلَ مِنَ الْعَذَابِ الْمُهِينِ

“Salvammo i Figli di Israele dall’umiliante tormento”, (30:44)

مِنْ فِرْعَوْنَ إِنَّهُ كَانَ عَالِيًا مِنَ الْمُسْرِفِينَ

“da Faraone che era tiranno e prevaricatore. ”, (31:44)

وَلَقَدِ اخْتَرْنَاهُمْ عَلَى عِلْمٍ عَلَى الْعَالَمِينَ

“Con conoscenza di causa ne facemmo degli eletti tra le creature”. (32:44)

وَآتَيْنَاهُمْ مِنَ الْآيَاتِ مَا فِيهِ بَلَاءٌ مُبِينٌ

“Demmo loro segni che contenevano una prova palese”. (33:44)

Il nobile Profeta Mose, Pace su di lui, non si è mai piegato alla volontà del tiranno del suo tempo Faraone, il quale si credeva il dio sulla terra e il padrone assoluto della vita e della morte delle persone. Il popolo di Israele, seguendo le indicazioni del Profeta Mose ha causato non solo la propria liberazione dalla schiavitù bensi la fine del oppressore che esercitava ogni forma di ingiustizia sul popolo. E propri per questa sua lotta. I figli di Israele, furono premiati in diversi modi dal Signore dei mondi.

Dai versetti che abbiamo recitato, possiamo capire che:

1- I popoli che decidono di seguire il Messaggero di Dio ed aiutarlo, possono liberarsi dalla oppressione dei prepotenti.

2- L’insaziabilità, l’esagerazione e superare i limiti della giustizia, sono caratteristiche faraoniche e chiunque si lasciasse poosedere da questi vizi, fa parte dei seguaci del Faraone.

3- Il segreto dell’annientamento di alcuni popoli è la loro condotta ingiusta e immorale.

4- Ciò che il Signore decide di donare ad alcune persone e popoli è uno strumento di prova e non un motivo di vanto e superiorità di chi ne gode.

Musica

ascoltiamo ora i versetti 34, 35 3 36 della Sura Ad Dukhan:

إِنَّ هَؤُلَاءِ لَيَقُولُونَ

“Ora questi dicono”, (34:44)

إِنْ هِيَ إِلَّا مَوْتَتُنَا الْأُولَى وَمَا نَحْنُ بِمُنْشَرِينَ

«Non avremo altro che la prima morte e non saremo risuscitati”. (35:44)

فَأْتُوا بِآبَائِنَا إِنْ كُنْتُمْ صَادِقِينَ

“Fate risorgere i nostri avi, se siete veritieri». (36:44)

A questo punto della Sura, Dio Altissimo terminando il racconto della storia della ribellione del Faraone e la vittoria del popolo di Mose sull’ingiustizia del faraone d’Egitto, ritorna alla storia dei miscredenti di Mecca che negando la risurrezione dicevano: La fine della vita è la morte con cui tutti gli uomini esauriscono i loro giorni. Non esiste alcuna vita dopo la morte e nessun uomo sarà risuscitato dopo la morte.

Loro, insistendo su questa tesi sfidavano il nobile Profeta Mohammad, sia lodato dal Signore , e gli chiedevano di risuscitare i loro antenati.

Da questi versetti comprendiamo che:

1- Raccontare le opinioni diverse delle persone e rispondere ai loro dubbi e a volte anche ostilità è un metodo coranico molto efficace per rafforzare la fede di coloro che credono nelle Parole Dio Altissimo.

2- Chi nega l’esistenza del mondo post morte, non lo fa attraverso i ragionamenti logici e razionali, bensì è un vecchio metodo dei miscredenti per osteggiare e oscurare la Verità.